Buon Natale, Fabrizia
Ovunque tu sia, buon Natale Fabrizia. Le luci per te sono spente, ma chi crede pensa che se ne siano accese altre ben più sfolgoranti, in un altrove che nessuno conosce. Nessuno avreebbe mai immaginato, tanto meno tu, un Natale come quello che sta arrivando. Dai mercatini di Berlino avresti portato a casa, ai tuoi, a Sulmona, quegli oggettini inutili e gentili senza i quali Natale sarebbe grigio e muto.
Per te, ora, gli oggettini non servono più. Il tuo Natale durerà per sempre, sarà come la lacrima negli occhi del clown. Ferma e senza tempo. Dolore e infinita melanconia, per quanto stupido e cattivo è il mondo.
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