L’Italia che sa essere crudele e ingiusta


La morte di Fabrizia a Berlino indigna. L’Italia diventa un luogo crudele e ingiusto. Un giovane capace, munito di titoli e requisiti, vaga tra raccomandazioni inutili e ambigue,concorsi truccati, esami aggiustati, trivialità e porcherie. Al massimo, raggiunge uno sconcio precariato, un lavoro nero, una trappola sordida di ipocrisie e inettitudini.
Stomacato, fa la valigia e se ne va all’estero, dove semplicemente gli danno da fare quello che3 sa fare, lo pagano e se è bravo, fa strada. Fabrizia sulla sua strada ha trovato un tir di folli criminali che maciullava persone. Una bella vita spezzata, davvero un fiore reciso. Ma, placato il dolore (non certo quello dei genitori), ci si sofferma a piangere anche su come è oggi il nostro paese. Una vergogna. Una sentina di inumanità e di incapacità agghiaccianti.
Non diciamo, come nel film famoso, che dall’Italia bisogna andarsene. Ci ripeteremmo. Lo dicevamo e scrivevamo molto prima del film…

PENSIERINO
Le parole del ministro Poletti sui giovani emigrati sono vergognose. La senatrice Pezzopane chiede le dimissioni. Poletti non si dimette. Ci dimettiamo noi da italiani?



22 Dicembre 2016

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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