Arresti domiciliari per l’ex consigliere comunale e medico V. Berghella
Pescara – (F.C.). Arresti domiciliari per Vincenzo Berghella, il medico di base ed ex consigliere comunale e provinciale di Forza Italia accusato di corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilita’ e millantato credito, perche’ si sarebbe fatto dare o promettere da una decina di pazienti “rilevanti somme di danaro” necessarie all’ottenimento della pensione di invalidita’. Lo ha deciso il gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, che ha revocato la misura del divieto temporaneo di esercizio della professione medica emessa il 7 novembre scorso e ha disposto gli arresti domiciliari. L’aggravamento del provvedimento cautelare a carico di Berghella e’ dovuto al fatto che il medico il 24 novembre scorso e, dunque, “nella vigenza del trattamento cautelare”, avrebbe avvicinato una paziente e l’avrebbe “indotta a riferire falsamente agli inquirenti circostanze afferenti i loro pregressi rapporti professionali, dovendo in particolare dichiarare che le somme di denaro che lei gli aveva corrisposto, conclamate dalle attivita’ tecniche svolte nel corso delle precedenti indagini, sarebbero da ascrivere al compenso per accompagnamenti presso commissioni mediche, e dovendo aggiungere che altre rilevanti somme di denaro, pari a 30 mila euro, che la paziente aveva consegnato a Berghella potevano essere giustificate come corrispettivo per l’acquisto di un autoveicolo”. L’episodio e’ venuto alla luce grazie alle dichiarazioni rese dalla donna “sulla cui attendibilita’ – scrive il gip- non possono formularsi dubbi”. Il gip rileva, inoltre, che dalle dichiarazioni della paziente, emerge che “la condotta delittuosa dell’indagato non sia affatto cessata, avendole prospettato di poter intervenire in un procedimento giudiziario pendente a L’Aquila, afferente la richiesta di danni avanzata dalla donna, potendo in particolare intercedere presso un perito nominato dal giudice, inducendola cosi’ a corrispondergli altro denaro per tale illecita’ attivita’”. Il pm titolare dell’inchiesta, Anna Rita Mantini, aveva chiesto la custodia cautelare in carcere, ma il gip ha ritenuto “sufficiente l’applicazione di una misura custodiale meno afflittiva”, disponendo pero’ per Berghella anche il divieto di allontanarsi dalla sua abitazione senza autorizzazione del giudice e il divieto di comunicare, attraverso qualsiasi mezzo, con persone diverse dai familiari che vivono con lui.
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