Esami “truccati” alla d’Annunzio: pm chiede 5 anni per Panzone
Pescara – Cinque anni di reclusione e l’interdizione dai pubblici uffici. E’ la richiesta del pm Valentina D’Agostino, nei confronti del prof. Luigi Panzone, docente di tecnica bancaria e professionale accusato di corruzione e falso ideologico nell’ambito del processo su presunti esami “truccati” all’Universita’ d’Annunzio di Chieti – Pescara. “Sono fatti gravi, che violano in maniera spudorata beni tutelati dalle norme quali la trasparenza e la serieta’ della pubblica amministrazione – ha sostenuto il pubblico ministero nella sua requisitoria davanti al Tribunale collegiale di Pescara-. La personalita’ di Panzone – ha aggiunto – delinea la figura di un uomo che ha agito in spregio alle piu’ elementari regole di imparzialita’, lealta’ e correttezza”. Secondo l’accusa, Panzone avrebbe accettato dal sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, anche lui imputato in un procedimento parallelo, “la promessa di 50 mila euro (nonche’ il finanziamento di ulteriori somme necessarie a Panzone per riacquistare l’immobile dei familiari, o, comunque, l’impegno di Riccardi ad acquistare l’immobile anticipandone il prezzo) per fare ottenere a Riccardi il superamento degli esami universitari”. Nell’ambito della stessa vicenda, Nicola De Marco, docente di inglese alla Facolta’ di Scienze Manageriali dell’Universita’ d’Annunzio di Chieti-Pescara e Margherita Tinari, componente della commissione e sottoscrittrice del verbale relativo all’esame orale di Lingua Inglese II del 26 giugno 2012, sono stati giudicati dal gup con il rito abbreviato: il primo e’ stato condannato per falso a 5 mesi e 10 giorni, mentre la seconda e’ stata assolta dall’accusa di falso. Ancora in corso di svolgimento, davanti al Tribunale , il procedimento parallelo a carico di Riccardi, D’Alba e Joelle Touitou, compagna del professor Panzone.
Non c'è ancora nessun commento.