L’ “Università dei baroni” ignora l’UDU


L’Aquila – Scrive l’UDU, Unione degli Universitari: “Oggi a L’Aquila, presso la sede del Rettorato, è stata scritta una delle pagine peggiori nella storia dell’ateneo Aquilano. Da questo momento i diritti degli studenti non saranno più garantiti perché il Consiglio Studentesco non potrà più difendere la Carta dei Diritti degli Studenti, non ci sarà più il parere favorevole degli studenti ad impedire ai docenti di modificare la Carta e ledere i diritti il cui riconoscimento fu ottenuto dopo numerose lotte.
I nostri rappresentanti all’interno del Senato Accademico hanno chiesto il ritiro delle modifiche di Statuto presentando le 3100 firme raccolte ed hanno chiesto alla Rettrice di incontrare gli studenti che fuori dal rettorato stavano manifestando il loro dissenso.

La richiesta di confronto ci è stata negata, non è stato possibile intavolare alcuna discussione e le modifiche di statuto sono state approvate con il voto favorevole di tutti i docenti membri del Senato Accademico.

Il corpo docente dell’Università dell’Aquila ritrova la sua unità proprio quando si tratta di cancellare il ruolo delle rappresentanze studentesche sul terreno della difesa e delle modifiche riguardanti la Carta dei Diritti degli Studenti.
Non è stato dato alcun valore alle 3100 firme di studenti dell’Ateneo dell’Aquila che chiedevano il ritiro della proposta di modifica e non è stata minimamente ascoltata la voce di tutti coloro che erano fuori al sit in, l’unico segno di attenzione è stata la presenza, cordialissima, della Digos.

La Rettrice, i direttori di dipartimento e i docenti universitari membri del Senato Accademico hanno eliminato una norma presente nello Statuto dell’Università dal 2006, mettendo in campo una modifica che intaccasse direttamente solo i poteri del Consiglio Studentesco e rinviando invece a futuri momenti riflessioni complessive sullo Statuto dell’Università.

Da oggi ha inizio una nuova stagione per l’Ateneo aquilano, una fase che continuerà a vedere gli studenti lottare in prima linea dal momento che, avendo negato il potere al CS, i diritti potranno essere difesi solamente combattendo ogni giorno e impedendo all’attuale governace di amministrare senza opposizione.

La stagione di conflitto che si è aperta in queste settimane proseguirà, a tutto campo, e la responsabilità di una stagione conflittuale tra studenti e organi d’Ateneo è tutta in capo alla Rettrice. Ad inasprire un clima già teso ci sono state le dichiarazioni di ieri della Rettrice riportate da “AbruzzoWeb”, dichiarazioni per le quali i rappresentanti in Senato Accademico hanno chiesto, senza per ora ottenerle, pubbliche scuse.
Una Rettrice che definisce gli studenti in mobilitazione a difesa dei propri diritti delle “serpi”, è una Rettrice indegna del ruolo cui è stata chiamata. Possono non condividersi ideali e battaglie, ma non si può scendere a questo infimo livello, non si può di fronte a 3100 firmatari di una petizione e le centinaia di studenti che hanno partecipato alle assemblee.
Il nuovo Statuto prima o poi entrerà in vigore, la Carta, dopo queste settimane di scontri e di “rassicurazioni”, entrerà nell’obiettivo della Rettrice e dei docenti, così desiderosi di diminuire i propri impegni didattici a danno degli studenti, non appena gli stessi percepiranno un clima più freddo, distratto e distaccato degli studenti. Un clima che evidentemente, dopo la giornata di oggi, l’Unione degli Universitari non concederà, la battaglia continua e utilizzeremo tutte gli strumenti a nostra disposizione per tutelare i nostri diritti.


13 Dicembre 2016

Categoria : Attualità
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