Ateneo, fermo processo stabilizzazione
L’Aquila – Il Coordinamento precari dell’Università degli Studi “non nasconde le preoccupazioni emerse in seguito all’incontro avuto in data odierna con il Direttore Amministrativo, nel quale è stato riscontrato lo stallo del processo di stabilizzazione concordato con i sindacati e nell’aprile 2008, processo di stabilizzazione peraltro approvato dagli organismi accademici. Si riconosce al Rettore il merito di essere stato il primo in Italia a decidere di stabilizzare il personale precario. Ad oggi sono state piu’ di 50 le persone assunte a tempo indeterminato che sono finalmente uscite dalla precarietà e dall’incertezza lavorativa.
Il problema rimane per i restanti 19 dipendenti, assunti con contratto a tempo determinato in seguito ad una regolare selezione pubblica, già oggetto di delibera per la stabilizzazione, per i quali, nonostante le rassicurazioni avute dal Rettore, il percorso delineato non sembra avviarsi verso la normale conclusione.
In occasione dell’ultima procedura di stabilizzazione di 7 unità avvenuta nell’Agosto 2009, il Rettore aveva manifestato concretamente la volontà di voler continuare ad investire sul personale, dichiarando di essere “fermamente convinto che la condizione necessaria per la rinascita della città sia rappresentata dal lavoro e dalla piena occupazione dei suoi cittadini”.
Il coordinamento, condividendo queste dichiarazioni, chiede che vengano rispettati gli accordi presi con le rappresentanze sindacali e varie volte verbalizzate nelle sedute del Senato Accademico, anche riaprendo una trattativa tra Governo, Università e Sindacati, per individuare strumenti e risorse finalizzate alla difesa della pianta organica dell’Università dell’Aquila e alla conclusione positiva del processo di stabilizzazione dei 19 dipendenti.
Ognuna di queste figure, alcune in servizio da piu’ di 7 anni, svolge all’interno dell’Università ordinarie funzioni istituzionali, che non hanno il carattere della temporaneità e della straordinarietà.
A tutto ciò si aggiunge il difficile contesto socio-economico in cui versa il territorio colpito dagli eventi sismici del 6 Aprile, che sta avendo ripercussioni negative sul piano occupazionale in città. Riteniamo che le amministrazioni pubbliche dovrebbero almeno rappresentare un argine nei confronti dell’impoverimento del territorio.
Per questo, il Coordinamento Precari Univaq, si mobiliterà con tutti i mezzi a disposizione, auspicando il sostegno, oltre che dei sindacati, anche delle istituzioni locali, affinchè si arrivi ad una positiva conclusione della vertenza, nell’interesse non solo nostro, ma dell’Università e del territorio aquilano”.
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