Bracconieri pesca: Wwf, normativa europea va rispettata, sveglia alla Regione


Pescara – “E’ decisamente sconcertante la recente presa di posizione dell’assessore regionale agricoltura e pesca Dino Pepe e dei suoi colleghi delle Marche (Manuela Bora) e del Molise (Vittorino Facciolla): i tre hanno chiesto ai parlamentari delle rispettive regioni di sostenere le proposte della rete delle imprese di pesca del medio-adriatico (Ma.Mol.Ab) dopo le ultime direttive europee”. Ad intervenire e’ il Wwf Abruzzo. “Le tre marinerie – scrive Pepe – sono estremamente preoccupate di come l’Italia abbia dato esecuzione all’art. 90 del Reg. Comunitario 1224/2009, che disciplina l’applicazione di misure sanzionatorie verso la pesca professionale, generando un grave inasprimento delle stesse in caso di violazione delle norme sulla politica comune della pesca”. “In sintesi – spiega l’associazione ambinetalista in una nota- si approva la depenalizzazione dei reati in materia di pesca, ma si contesta il fatto che le multe previste in caso di violazioni ‘oltre ad essere estremamente onerose, non appaiono spesso proporzionate all’oggettiva portata delle infrazioni contestate’. “Secondo le tre marinerie, lo Stato, in attuazione della normativa europea, avrebbe dovuto – continua Pepe – tenere in considerazione criteri quali: la natura del danno arrecato, il suo valore, la situazione economica del trasgressore, la portata dell’infrazione, la sua eventuale reiterazione etc. In sintesi e’ opinione diffusa, tra i pescatori, che la L. 154/2016 risulti ispirata ad un approccio ingiustamente punitivo”, sostiene ancora l’assessore, che conclude: “Al tempo stesso, la norma non prevede alcuna premialita’ in favore di quanti rispettano la normativa, perdendo l’opportunita’ di incentivarne il rispetto. C’e’ poi da rammentare che l’attuale sistema sanzionatorio comporta un’altra gravissima conseguenza sull’attivita’ e sulla economia delle imprese di pesca: quelle che risultano sanzionate, infatti, non potranno accedere ai contributi finanziabili grazie al Fondo europeo per la Pesca (FEAMP) e, qualora li avessero percepiti dovrebbero restituirli”.


08 Dicembre 2016

Categoria : Cronaca
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