Architetti, ingegneri, geologi, geometri e ANCE: no a diffamazioni, più consapevolezza


L’Aquila – Gli ordini degli architetti, degli ingegneri, dei geologi, dei geometri e l’associazione costruttori ANCE
L’assemblea congiunta degli Ordini e Collegi delle professioni tecniche del territorio, e dell’ANCE, hanno costituito un Comitato unitario interdisciplinare per far fronte all’emergenza post terremoto e con l’obbiettivo di guardare al futuro prossimo dell’Aquila e del suo circondario. Anche se la situazione è purtroppo condizionata da uno stato di incertezza per il ripetersi dei movimenti tellurici, i tecnici e i costruttori hanno confermato la loro piena disponibilità a collaborare, in ogni forma, alla ricostruzione dei paesi e della parte della città, antica e moderna, rimasti danneggiati.
“Dopo aver espresso il cordoglio per le vittime – dice una nota congiunta – provocate da sisma e la solidarietà alle famiglie duramente colpite negli affetti più cari e nei beni, l’assemblea dei professionisti e dei costruttori ha contestato e respinto ogni tentativo di sciacallaggio informativo generalizzato, messo in atto anche da alcuni media, purtroppo alimentati da ambienti scarsamente o per nulla consapevoli delle tecniche progettuali e costruttive come pure delle dinamiche sismiche, drammatiche e imprevedibili che hanno caratterizzato l’anomalo terremoto aquilano.
Siffatti comportamenti – in presenza di una situazione di difficoltà generale, che obbliga e induce ognuno di noi ad una riflessione complessiva sull’accaduto (anche per quanto concerne le eventuali responsabilità dei singoli, al vaglio della Magistratura, che non vanno in nessun caso coperte) – non possono costituire pretesto per gettare fango e accuse infondate su laboriose categorie che nel settore dell’edilizia hanno rappresentato (e vogliono continuare a rappresentare) il volano motore dell’economia provinciale con il 15% del PIL. Il Comitato interdisciplinare ha quindi rilevato che le fonti denigratorie ignorano l’evolversi della normativa nazionale sulle costruzioni in zona sismica. Invece non è stata sufficientemente richiamata l’attenzione sul numero delle abitazioni, (che sono una maggioranza assoluta) le cui strutture hanno resistito all’urto sismico uscendone indenni o scarsamente danneggiate, comunque rientranti tra il 55% (il dato ufficiale è ancora provvisorio) del patrimonio edilizio non danneggiato e che tornerà ad essere tra breve (si spera) fruibile dai rispettivi proprietari attualmente ospitati nelle tendopoli”.


17 Aprile 2009

Categoria : Cronaca
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