Verso le amministrative della città dell’Aquila
Dopo Natale la mia città sceglierà il suo futuro politico e il suo sviluppo pre normalità della città , come sempre partendo dalla persona piuttosto che dal progetto.
A parte gli zoccoli duri degli elettorati, impregnati più da fede politica che da ragioni virtuose, le elezioni amministrative sono orientate da ragionamenti di opportunità dei cittadini per il bene del proprio territorio. O almeno dovrebbero, al netto degli inquinamenti dei ricatti di lavoro che purtroppo esistono nei territori. Ovviamente le mie considerazioni non sono influenzate da nessuna sindrome di Stoccolma e possono come sempre rileggere lo stato di fatto sulla base di controdeduzioni utili a prendere nuove decisioni.
E’ molto ma molto probabile che, visti i candidati sindaci che la destra propone dopo 10 anni di inutile attesa e di preparativi al suo interno il cui unico risultato degno di nota è la presenza della Lega nord in città , a meno di grandi sorprese nel nome e nei contenuti del progetto, il mio voto vada a sinistra se il candidato emergente sarà una brava persona, capace anche di voltare pagina rispetto al passato, ma senza tagliarla, perchè servono quei voti e perchè c’è il beneficio dell’evento più grande di noi che giustifica il disastro e le disattenzioni politiche interessate sull’uso dei fondi miliardari per tutta la regione piuttosto che per il vero cratere.
Certo è che questa sinistra degli ultimi 10 anni in città ha fatto disastri immani e ogni cosa è stata gestita nell’improvvisazione più assoluta. In 7 anni non hanno realizzato neanche un’opera pubblica o un’infrastruttura post sisma degna di tale nome ed utile allo sviluppo post emergenza. Le uniche vere novità in città sono solo le dignitose opere donate dal Governo Giapponese: un conservatorio mal mantenuto ed un palazzetto dello sport ancora lontano dall’essere terminato. I sotto servizi in fase di realizzazione nel centro storico dell’Aquila, se non accompagnati da un modello di sviluppo di città e da un modello di gestione degli stessi sotto servizi a favore del primo modello, con controllo diretto e intrusivo del comune, non saranno altro che un inutile, immenso e banale lavoro fatto a favore delle società di utility a cui i cittadini potranno solo pagare le bollette e un grande affare per le solite ditte di costruzione che finora hanno diretto l’orchestra a colpi di volumi di cemento armato. Sulla sicurezza del centro storico i ben informati addetti ai lavori mi dicono che il 20% dei lavori sugli immobili non è detto che sia a regola d’arte. Triste chi ci capita.
Basta pensare che oggi, 7 dicembre 2016, a più di 7 anni dal sisma si deve leggere che siccome ha vinto il No al referendum costituzionale i fondi per la ricostruzione, e non solo quelli, sono da considerarsi a rischio. Cose dell’altro mondo nella Valle dell’Aterno. Un ricatto sul diritto fondamentale alla sopravvivenza di una piccola comunità che si è purtroppo prestata fin dall’inizio ad essere palcoscenico per tutte le scemenze e le promesse di centinaia di politici venuti a fare la foto safari. I peggiori sono stati i radical chic, se non altro perchè hanno illuso i più speranzosi dietro la falsa moralità che vantano.
Poi è arrivata la cometa Renzi. Ma il livello di attenzione che il governo Renzi ha dedicato all’Aquila si è visto già dall’alba quando indicò il sottosegretario del nord Emilia nella figura della De Micheli. La signora non si è mai vista veramente in città se non di fretta e furia per impegni più grandi in giro per l’Italia. La stessa però fece un incontro organizzato da Invitalia sullo sviluppo del territorio, e avendo una qualche esperienza di pomodori industriali, consigliò di creare prodotti agricoli per il territorio a livello industriale, magari importando dall’estero le quantità necessarie a colmare le produzioni tipiche locali per essere competitivi. Ovviamente la frittura mista locale che l’accompagnava è rimasta in silenzio perchè, in stile campano De Luca, e le teste oltre che le faccette sono quelle, l’importante era che facesse arrivare due soldi per sostenere il capitalismo assistenzialista che si è scelto di perseguire nel post terremoto piuttosto che investire in infrastrutture utili per tutti quelli di buona volontà . Una sinistra che deve ripartire da questo livello non può che crescere.
Per i 5 stelle tutto dipenderà dal nome scelto. Di certo avranno un ruolo importante nel prossimo consiglio comunale se non determinante. A meno che non facciano come hanno fatto finora.
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