Qui Scafa
Scafa – Sc rive il Comune: “Il bando per la concessione della Sama e del sito minerario ad essa collegato è stato pubblicato. La prima è un’azienda storica di Scafa, che, per quasi un secolo e mezzo, ha prodotto derivati dell’asfalto, di proprietà demaniale e della quale l’Italcementi è stata concessionaria fino al 2013. Come già accennato, il bando in questione include anche lo sfruttamento delle miniere dei Comuni limitrofi, in cui viene estratta la pietra bituminosa, ossia la materia prima che viene lavorata nell’opificio. Di qui la necessità d’un bando europeo congiunto di Demanio e Regione, essendo quest’ultima competente in materia di cave e miniere. «Siamo stati insistenti, pressanti, fino ad essere insolenti, ma ora possiamo dire di aver raggiunto l’obiettivo», dichiara il Sindaco di Scafa, Maurizio Giancola. «Fin dall’agosto 2013», prosegue il primo cittadino, «cioè da quando il gruppo Italcementi comunicò che sarebbe cessata l’attività sia della cementeria, che della Sama, abbiamo posto sul tavolo la questione della produzione dei derivati dell’asfalto. Abbiamo detto e ripetuto innumerevoli volte che era assurdo chiudere un’azienda i cui prodotti erano molto richiesti. Perché, a dispetto della crisi economica, i derivati dell’asfalto, come le mattonelle, avevano ed hanno mercato. Pertanto, la linea alla quale ci siamo attenuti, sin dall’inizio della vicenda, è stata quella di sollecitare, incessantemente, la Regione e l’Agenzia del Demanio di Pescara, competente per territorio, a bandire al più presto una gara per individuare il nuovo concessionario sia per la Sama sia per le miniere. Come Amministrazione comunale abbiamo chiesto che l’Italcementi, il prima possibile, restituisse materialmente l’opificio al proprietario. A tale scopo, nell’ottobre 2013, chiedemmo anche all’Agenzia del Demanio di fare un sopralluogo nell’azienda, per valutare lo stato dei beni dati in concessione ed accertare quali opere fosse tenuta a fare l’Italcementi, dato che la concessione imponeva di mantenere immutato il valore dell’azienda stessa.» Per il bando europeo, però, i tempi sono stati più lunghi del previsto. «Ci sono stati ritardi», risponde Giancola, «infatti era stata stabilita, inizialmente, la scadenza del 31 dicembre 2015, poi quella del 30 giugno 2016, ma non sono state rispettate. Ora il bando, seppur con ritardo, è stato pubblicato, il primo di dicembre vi è stata nello stabilimento e nei cantieri minerari un sopralluogo del Demanio per la verifica della messa in sicurezza. L’impianto ed i siti minerari sono stati restituiti al Demanio. Ringrazio il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, i dirigenti della Regione Abruzzo e dell’Agenzia del Demanio di Pescara per l’attenzione che hanno mostrato alle esigenze del nostro territorio e l’impegno con cui hanno lavorato alla soluzione del problema. Tutti insieme abbiamo ottenuto un risultato importante, perché la storia di Scafa è strettamente legata all’asfalto e perché la Sama, una volta tornata in attività , potrà dare lavoro a circa venti persone, senza contare l’indotto. Sarà l’unica azienda italiana a produrre mattonelle d’asfalto, perché altre non ce ne sono, tra i suoi principali clienti ci sono le Ferrovie dello Stato. Inoltre, teniamo presente che l’asfalto è un prodotto naturale, la sua lavorazione non è inquinante. Infine, una parte del territorio della Sama che non sarà necessaria alla produzione, verrà messa, dal Demanio, a disposizione del Comune. E qualche idea su come utilizzarla l’abbiamo già . Ma ne parleremo un’altra volta. Ora, è importante che il sito industriale di Scafa riparta al più presto in modo da attirare altre iniziative industriali ed artigianali.»
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