Sì, è davvero un altro giorno…


Eravamo stati scontati profeti supponendo giorni fa che il 5 dicembre sarebbe stato un altro giorno. Sì, lo è, ma cento volte di più di ogni previsione. Tanto è vero che nessun cervellone o tuttologo aveva previsto un ceffone di simile portata a Renzi. E questo fa dell’Italia un paese che comincia a menare le mani. Ma di brutto. Un altro giorno, appunto.
In Abruzzo, poi, diventa patetica l’immagine della letterina del governatore ai cittadini per il sì. Letterina di cui si è favoleggiat5o e che a molti non è neppure arrivata. Provvidenziale resipiscenza dalfonsiana o le solite cialtronate delle posate? Non lo sapremo, e chi se ne frega?
Gli abruzzesi si sono quasi offesi all’idea che consiglieri regionali satrapi e parlamentari tanto ricchi, quanto superflui, guadagnassero di meno. Fulmini e saette. Restino ricchi, restino in poltrona, per carità. Ma al prossimo deficiente che si lamenterò dei troppi parlamentari e dei troppo alti compensi regionali, date un calcio dove non batte il Sole. Ne avete acquisito il diritto. E anche questo ci dice che oggi è un altro giorno.



05 Dicembre 2016

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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