Riflessioni e proposte per il Premio “L’Aquila” intitolato a Laudomia Bonanni
di Gianfranco Giustizieri
Cofondatore “Associazione Internazionale di Cultura Laudomia Bonanni”.
Solo lodi per la 15ᵃ edizione del Premio Letterario Internazionale “L’Aquila” intitolato a Laudomia Bonanni.
Al centro dei due giorni l’ospite d’onore Joumana Haddad, libanese senza confini, poetessa, scrittrice, giornalista dal libero pensiero, granitica combattente per i diritti femminili e tanto altro ancora. Così si è rivelata nel pomeriggio di venerdì ad Onna e nella mattinata successiva all’Auditorium del Parco per l’incontro con gli studenti che le hanno attribuito una lunghissima ovazione in riconoscimento della straordinarietà di questa presenza, della sua poesia e delle risposte date alle molteplici domande del pubblico presente: ovazione mai registrata nei diversi anni del Premio, pur sempre con eccellenti ospiti d’onore.
L’entusiasmo scaturito dalla profondità semantica dei versi, dalla musicalità delle parole (letture in italiano e in arabo), dalla semplicità dei gesti, dalla forza e convinzione delle affermazioni e dalla bellezza di donna hanno reso di Joumana Haddad la protagonista assoluta del Premio ed hanno confermato l’eccellente idea di una prima revisione, da parte degli organizzatori, per nuovi percorsi con un maggiore investimento sulla presenza dell’ospite d’onore, pur conservando l’attenzione dovuta per la poesia inedita riservata alle nuove generazioni.
La libertà di pensiero e di azione rivendicata da Joumana ha interpretato, pur nella distinzione di tempi lontani, quelle tracce dell’essere “profondamente donna” lasciate da Laudomia Bonanni nella sua scrittura. Sembra quasi che il Premio di quest’anno abbia voluto ricollegare con un sottile ma robusto filo tematico tempi ed esperienze diverse ma accomunate da un’unica espressione: “…come scrittrice, mi sono sempre mossa nel mondo delle donne, dai primi libri all’ultimo…Sono stata assiduamente e fermamente dalla parte delle donne. La crescita interiore postulata dal femminismo si è risolta in parziali conquiste. Ma, in una, completa: nel persuadere il mondo maschile a certe riflessioni…” (Laudomia Bonanni). Tematiche comuni che hanno legato due donne diverse in tempi distanti ma che danno un riconoscimento profondo, conoscitivo e giustificativo all’intitolazione del Premio.
Allora una proposta. Se il primo passo di ripensamento, di rinnovo della formula del Premio è stata fatta, perché non continuare su questa strada confermando nella visibilità dell’ospite quelle eccellenze che possano dare un messaggio di continuità con l’opera della Bonanni? Le tematiche non mancano: diritti della donna, diritti dell’infanzia, diritto alla pace contro ogni guerra ed ogni violenza, letteratura di denuncia, ecc. Inoltre perché non investire maggiormente e significativamente con le nuove generazioni attraverso interventi conoscitivi nelle scuole con tracce orientative di composizione verso forme narrative e/o poetiche per dare corso ad una pubblicazione, a seguito del Premio, che possa raccogliere le migliori scritture? Un esempio in tal senso fu dato nel 2008 quando si raccolsero nel libro Luci da Il fosso. Ventiquattro segni terrestri per Laudomia Bonanni, La Vita Felice, Milano, 2008, i componimenti di 24 tra i più grandi poeti italiani e non (parliamo di Alda Merini, Elio Pecora, Franco Loi, Maria Luisa Spaziani, Davide Rondoni…) a seguito di una provocazione letteraria data da un brano di Laudomia Bonanni.
L’auspicio è che l’impegno della BPER e della Giuria Tecnica possa proseguire il cammino intrapreso e rinnovare un Premio che dia maggior memoria ad una delle figlie più illustri che la città dell’Aquila ha avuto. Ciò dobbiamo a Laudomia Bonanni.
Non c'è ancora nessun commento.