Master su diritto ed emigrazione
Teramo, ‒ Dentro le migrazioni è il tema del primo appuntamento del Ciclo di incontri La conoscenza dell’altro per la cooperazione in area euro-mediterranea, organizzato dalla Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Teramo con l’Associazione culturale Villa Badessa, il Comune di Rosciano (PE), l’Associazione LEM Italia e il Centro Studi sulla Diversità Linguistica.
L’incontro, che si svolgerà domenica 20 novembre 2016 alle ore 11.00, nel Museo etnografico di Villa Badessa di Rosciano, si aprirà con la presentazione del volume a cura di Giovanni Agresti e Silvia Pallini Migrazioni. Tra disagio linguistico e patrimoni culturali (Roma, Aracne editrice, 2015). Oltre ai curatori e ad alcuni autori della pubblicazione, interverrà Domenico Di Virgilio, dell’Archivio EtnoLinguistico Musicale Abruzzese. I lavori saranno moderati da Giancarlo Ranalli, dell’Associazione culturale Villa Badessa. Per l’occasione sarà presentato il Master universitario internazionale di I livello in Coopération au développement en Afrique et en Méditerranée (Cooperazione allo sviluppo in Africa e nel Mediterraneo), un’iniziativa dell’Università degli Studi di Teramo in partenariato con l’Université Senghor d’Alexandrie d’Égypte (Università della Francofonia) e La Renaissance Française. Interverrà Giovanni Agresti, docente di Lingua Francese all’Università di Teramo e coordinatore del Master.
Il Master si propone di formare figure professionali in grado di favorire lo sviluppo nei Paesi africani e nell’area del Mediterraneo e una migliore dialettica internazionale tra tali aree geopolitiche. Le lezioni, che inizieranno a gennaio 2017, si svolgeranno in lingua italiana e in lingua francese e saranno tenute da docenti dell’Università di Teramo e dell’Université Senghor, oltre che da docenti ed esperti designati da La Renaissance Française.
«Il Mediterraneo ‒ ha spiegato Giovanni Agresti ‒ è oggi più che mai, la naturale cerniera tra Europa, Africa e Vicino Oriente. Conoscere le dinamiche politiche, economiche, sociali e culturali che percorrono quest’area, spesso in modo conflittuale, significa poter incidere positivamente su di esse. Malgrado una cronica difficoltà nella gestione dei flussi migratori e una politica estera troppo spesso ambigua e incoerente, l’Italia si trova a essere avamposto europeo nel Mediterraneo ed è quindi chiamata a essere protagonista del processo di armonizzazione delle relazioni internazionali e delle azioni di cooperazione allo sviluppo in quei Paesi che, direttamente o indirettamente, hanno per riferimento o sbocco l’area mediterranea. È in quest’ottica che nasce il Master in Cooperazione allo sviluppo in Africa e nel Mediterraneo, che grazie alla collaborazione con l’Université Senghor e La Renaissance Française intende garantire una formazione d’eccellenza trasversale all’area europea, mediterranea e africana».
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