Rapagnà : Erp, D’Alfonso si interessi alla ricostruzione post-sisma
L’Aquila – (F.C.). “Nel Decreto Legge 17 ottobre 2016, n. 189 relativo a ‘Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016′ vigente al 19-10-2016 e nel Decreto Legge 11 novembre 2016 n. 205 relativo a ‘Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni e dei territori interessati dagli eventi sismici del 2016′, vigente al 11-11-2016, salvo errori od omissioni, non c’e’ una sola riga o provvedimento che riguardi la ricostruzione, riparazione e messa in sicurezza della Edilizia Residenziale Pubblica (Erp), economica e popolare, di proprieta’ dell’Ater e dei Comuni del cratere”. Lo afferma Pio Rapagna’, coordinatore regionale del Mia Casa d’Abruzzo. “Allora, in via precauzionale ed in autotutela – si domanda l’ex parlamentare – si dovrebbe chiedere al vice-commissario e presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, ai sindaci di Teramo, Montorio al Vomano, Isola del Gran Sasso e agli altri sindaci dentro e fuori il ‘cratere’, come fara’ l’Ater della Provincia di Teramo e come faranno i Comuni colpiti a riparare, ricostruire e mettere in prima sicurezza sismica le case popolari danneggiate dai terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre scorsi? E come faranno i ‘soggetti attuatori’ a riparare quelle abitazioni ricadenti nei Comuni gia’ ricompresi nel ‘cratere del 6 aprile 2006′, come per esempio L’Aquila e altri, che sono state ‘ri-danneggiate’ dai nuovi eventi sismici? Ed i danni verificatisi alla Edilizia Residenziale Pubblica verificatisi nei Comuni fuori dai vari crateri ufficiali, come e con quali finanziamenti verranno riparati? Sara’ emesso un provvedimento ‘ad hoc’ o una Ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri o Decreto del Commissario Delegato alla ricostruzione di questo patrimonio abitativo pubblico, cosi’ come quella n. 3803 del del 15 agosto 2009 che assegnava 150 milioni di euro per interventi di riparazione e ricostruzione della Edilizia Residenziale Pubblica di proprieta’ delle 5 Ater della Regione Abruzzo e del Comune dell’Aquila?”. “Il Mia Casa d’Abruzzo – sottolinea il coordinatore dell’associazione – si augura che non si ripeta, in questa circostanza, lo stesso dramma della ‘non ricostruzione pesante’ delle 1.053 abitazioni di Edilizia Residenziale Pubblica e Popolare di proprieta’ dell’Ater e del Comune dell’Aquila, gia’ classificate E – inagibili che, dopo sette anni e mezzo dal terremoto, nonostante i fondi a disposizione, non sono stati ad oggi ricostruite e riconsegnate alle famiglie attualmente ancora sfollate nel Progetto CASE, nei MAP e in altre e varie autonome e precarie sistemazioni. Di fronte al quotidiano riproporsi di importanti scosse sismiche che fanno seguito a quelle del 30 ottobre scorso, e dovendosi di necessita’ e urgenza ‘mettere in sicurezza sismica’ l’intero patrimonio abitativo pubblico su tutto il territorio regionale ad alto rischio, il Mia Casa d’Abruzzo, chiede al Vice-Commissario delegato alla ricostruzione per l’Abruzzo Luciano D’Alfonso di ‘occuparsi’ con piu’ cognizione di causa e piu’ concretezza della Edilizia Residenziale Pubblica di sua competenza, anche e proprio come presidente della Giunta regionale, chiamando all’impegno l’intero Consiglio regionale, il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche ed i Comuni piu’ duramente colpiti. Lo scorso 24 agosto 2016 – prosegue Rapagna’ – ad Amatrice e’ accaduto che due palazzine delle Case Popolari ex-IACP sono completamente crollate e implose su se stesse, provocando 22 vittime. La prevedibile conseguenza e’ che, se in Abruzzo si dovesse ripetere un nuovo evento sismico simile o superiore a quelli verificatisi il 24 agosto, il 26 e 30 ottobre scorsi, in molte abitazioni popolari, simili a quelle di Amatrice, costruite nelle zone ad alto rischio sismico delle Province di Teramo, Chieti, Pescara e L’Aquila, si verificherebbero le stesse drammatiche conseguenze”.
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