Terremoto e scoperta dell’acqua calda


C’è chi tuona da Roma, come l’IdV nazionale: “Dopo le scosse sismiche in Italia Centrale, sospendere la realizzazione del gasdotto”. Verrebbe da dire: hanno scoperto l’acqua calda. Il gasdotto della SNAM, progettato da anni da chi ben conosce la geologia italiana, e da anni osteggiato e combattuto senza cavare un ragno dal buco, perché il metano serve e rende, attraverso in tutta la sua lunghezza la fascia appenninica, anche nel cuore dell’Abruzzo. Quella fascia è colorata di viola e di rosso nelle mappe sismiche. Ad altissimo rischio sismico. E a brevi intervalli, la natura ricorda che è proprio così. Le recenti scosse, e nel 2009 quelle aquilane, e nel passato tante altre, non sono bruscolini o scherzetti da Halloween. E’ quindi risibile strepitare adesso, invocando l’alt al gasdotto. Poiché consumiamo come mattyi energia, il metano serve. E’ solo politica di basso profilo fare gli eroi e fingere di opporsi. Se il gasdotto non doveva esserci, sarebbe stato cancellato da tempo. Uno Stato con gli attributi avrebbe detto “no” e basta. Ma qui gli attributi sono prugne o fichi secchi…



08 Novembre 2016

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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