Sisma 6,5 (2):paura e scoramento tra una tempesta di repliche
PRIMI SFOLLATI TERAMANI SULLA COSTA -
L’Aquila -Il bollettino sismico è, come non accadeva dal 1980, un bollettino di guerra: la terra ribolle di scosse anche forti, ininterrotte, micidiali, che ormai hanno atterrito la gente. Dal forte evento magnitudine 6,5, alle 7 e 42, se ne sono avute altre centinaia, alcune superiori al 5 Richter, decine superiori al 4, centinaia superiori al 3 e al 2. Al di sotto il bollettino non riporta scosse, altrimenti sarebbero migliaia. La terra non si ferma mai.
Ke scosse da 4 in su siu avvertono chiaramente prima di tutto ad Amatrice, poi nella valle aquilana dell’Aterno, a Campotosto, e nel Teramano, dove ci sono già danni e crolli. Delicata la situazione da monitorare per le dighe dell’immenso bacino idroelettrico di Campotosto, già da giorni sotto controllo.
L’ansia e spesso anche la paura hanno colpito anche chi abita sulla costa adriatica, da Martinsicuro a San Salvo. Essere gettati giù dal letto dal sisma in un palazzo in riva al mare provoca traumi profondi.
Dal Teramano i primi profughi sono giunti sulla costa, ospitati in hotel del tratto tra Alba e Giulianova. Provengono da centri danneggiati e prossimi al cratere simico, dove la gente è terrorizzata e ci sono comunque danni e case inagibili.
A L’Aquila crolli di edifici lesionati (via Bone Novelle), spaccature, caseggiati imbracati da incastellature costosissime, ma ormai malandate.. In città come nei dintorni, come è facile capire, si vive con particolare apprensione quanto sta accadendo.
Prima di tutto i crolli, i nuovi danni, i monconi che crollano nella zona rossa,
Il centro storico è ancora zona rossa dopo sette anni e mezzo.
Questa mattina la scossa forte si è sentita più di ogni altra di questo periodo.
Persino chi era in campagna o all’aperto racconta di rumori, boati, sobbalzi violenti, persino becchi alberi crollati. per gli aquilani sono giorni difficili.
Ora i giorni dell’ansia lo sono anche per Amatrice e gli altri centri, Norcia, Ascoli, Macerata e così via, Un bel pezzo di Italia che, letteralmente, ha perso il sonno. Speriamo che almeno oggi istituzioni e politici abbiano nuove e precise consapevolezze.
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