Teatro del Sangro e abruzzesi d’Argentina
Lanciano – Prende il via il 29 ottobre, alle 21, col “Teatro classico contemporaneo” e con lo spettacolo “Tanos- Abruzzesi d’Argentina”, una produzione Teatro del Sangro e Tsa, la stagione del Teatro Studio Lanciano. “Tanos”, ironia e semplicità racconta degli italiani emigrati in Argentina negli anni Cinquanta. Domenico e Rosa, giovani sposi, in famiglia a Lanciano (provincia di Chieti) sentono scoppiettare l’idioma abruzzese, idioma che tra i componenti del “clan“ rappresenta il mito dell’origine, il rifugio salvifico, l’identità riaffermata, mentre per loro, senza lavoro nel 1950 e pieni di ambizioni, significa solo emarginazione e disprezzo. Inizia così l’avventura di una coppia che costruisce su di sé una visione dell’estero, dell’Argentina come terra da conquistare. Conquistare il successo, un buon lavoro, costruirsi una casa… e farla finita con l’Abruzzo! Da quel momento Domenico con la sua famiglia ,in Argentina, vive tutte le fasi della sua vita nel pieno di una forte contraddizione psicologica, in una specie di lunga crisi d’identità, indeciso tra la spinta all’integrazione piena (cioè verso la piena conquista di una dimensione “nuova“) e la difesa della propria radice autentica, rappresentata dal patrimonio di tradizioni dei genitori, di norma antiquati e fatalmente antagonisti rispetto alle ambizioni dei figli. “Tanos” è il racconto di un continuo sogno e, del sogno, questo spettacolo conserva la struttura ambigua e sfuggente. “Tanos” è un lavoro teatrale “alimentato” anche dalla scrittura di John Fante: una comicità trafelata e plateale, l’inquietudine visionaria e ispirata, l’attenzione profonda, eppure mai compiaciuta, al mondo degli ultimi- degli immigrati- e chiaramente c’è la scoppiettante presenza dell’ambiente domestico, cioè etnico, come sempre nei romanzi di Fante descritto nel momento della sua implosione, del suo scardinamento a causa delle forze contrapposte che lo abitano, generazionali e culturali.Ecco gli altri spettacoli in programma nella stagione teatrale: il 26 novembre, “Il distratto/Aspettando Godot” di Samuel Beckett, del Teatro Grimaldello di Napoli, regia di Antonio Grimaldi; il 16 e 17 dicembre, in clima natalizio, “La cantata dei pastori”, per la regia di Stefano Angelucci Marino, produzione Tsa; il 29 gennaio parole musica con “Racconti di vita Rom” di Alexian Santino Spinelli e in videoconferenza con Moni Ovadia; il 5 febbraio “Ditegli sempre di sì” di Eduardo De Filippo, regia Michele Di Mauro, compagnia “La torre di Babele”. Il 18 febbraio appuntamento con la commedia “all’arrabbiata” “A fuoco lento”, con Federico Perrotta, regia di Claudio Insegno. Il 4 marzo il gruppo “Terre del Sud” presenta “Dalla Majella ai trabocchi” ossia canti popolari e d’autore; il 17 marzo “Duj furatte mulò – Due volte morto”, prodotto dal Teatro del Sangro; il 25 marzo “Lascio alle mie donne”, dell’associazione culturale “Il Ponte”. Si chiude il 28 aprile con “Esperer” del Teatro delle Forme di Torino.
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