Umbria, Marche, Lazio, L’Aquila;: terremoti imparentati lungo l’inquieto Appennino
TUTTO COMINCIO’ FORSE NEL 1997 COL SISMA AD ASSISI – LA LINEA SISMICA NORCIA-L’AQUILA CHE ESDPLOSE NEL 1703 –
L’Aquila – Cento scosse nella notte, la più forte – finora – 3,3 Richter. La terra non si ferma mai tra Maceratese e Perugino. Un tremore ininterrotto, che gelerebbe il sangue se sui bollettini comparissero anche le scosse inferiori al 3 Richter. Allora il conto sdarebbe di migliaia di eventi quasi continui. La terra non si ferma mai. Come lo sciame sismico, che continua e continuerà per settimane o mesi, e porterà anche scosse forti.
Così è sempre stato in Appennino,, così presumibilmente sarà. L’Aquila ne sa qualcosa.
I sismologi cominciano a dire qualcosa in più sul terremoto in atto. Una certezza emerge, e dovrebbe essere moltyo significativa. Il terremoto del 2009 a L’Aquila ha genitore di quello di Amatrice, che a sua volta genera quelli della Valle del Tronto e di Norcia. Un lungo filo rosso di faglie appenniniche che si spinge dall’Abruzzo aquilano fino a quello umbro. A sud, la la faglia corre verso Sulmona e verso l’Alto Sangro. Altre faglie percorrono la Marsica. Ce ne sono decine lungo la catena appenninica.
La storia dice che nel 1703 avvenne il contrario: il terremoto cominciò a Norcia-Cascia e “scese” a L’Aquila, distruggendo tutto nel suo percorso. Compresa L’Aquila, che di scosse fortissime ne ebbe due una dopo l’altra. Un epicentro nel Reatino, un secondo a Cascina di Cagnano Amiterno.
In questi giorni il terremoto sta coinvolgendo faglie vicine a Norcia, una dopo ll’altra, e si teme un effetto domino. Si teme, non si prtevede. Ma sono timori fondati.
I terremoti apparentati, dunque, e forse tutto già cominciava nel 997 con i forti terremoti ad Assisi. Quel 1997 in cui scienziati ed esperti – come riportavano a tutta pagine i giornali – avvertivano: attenti, nell’Aquilano potranno esserci forti sismi nei primi anni 2000. Non previsione, ma predizione su basi scientifiche, e tutti sanno che erano e sono possibili.
Studiando, posso ipotizzare fondatamente dove potrà avvenire un terremoto, non quando. Inoltre, c’è la storia…
Nessuno li ascoltò. L’elenco degli edifici che sarebbero crollati su chiuso nei cassetti di Comune, Provincia, Regione. E giornali strappati per incartarci le vuoa. Giornalisti esagerati, bugiardi, urlatori per vendere copie: le solite scemenze. Invece, sarebbe bastato leggerli e tenerli a mente, quei giornali. Ma soprattutto, sarebbe stata necessaria una coscienza.
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