Terremoti, nell’Aquilano la paura è tanta
L’Aquila – Sentirlo ancora, come due mesi fa ma soprattutto come sette anni e mezzo fa, fa rabbrividire. Tutti hanno paura, ovunque la terra tremi, ma nelle zone colpite da lutti e rovine, la paura è terrore. Così è stato ieri sera, e anche questa mattina poco prima delle 11 (scossa 4,5 nel Maceratese), a L’Aquila e in tanti altri centri, ma di più nella valle dell’Aterno tra il capoluogo e le vicine aree del Reatino, dell’Ascolano e del Maceratese, con un’attenzione particolare per la zona di Norcia. Da lì , infatti, giunse il distruttivo terremoto del 1703. Alcuni sanno, altri si sono informati solo di recente, hanno cominciato a studiare la storia sismica per darsi una cultura, un’informazione che avrebbero dovuto fornire istituzioni, strutture scientifiche, autorità , scuola, politica, invece di tacere e fuggire sempre di fronte al terremoto.
L’Aquila dice di aver un piano di emergenza sismica (da pochissimo tempo), ma nessuno lo sconosce, nessuno ne sa nulla.
Del resto, per avere paura i motivi si sono e ci sono stati nelle ultime ore. Scosse fortissime nell’Aquilano, maltempo, black out elettrici, telefonini bloccati, A Cagnano Amiterno è mancata la luce dopo la scossa delle 21,15. Non è il solo posto rimasto nel buio e nel terrore, specie più tardi, con la scossa delle 23 e 42 .
Come sempre, il terremoto incalza e non lascia tregua: scosse a centinaia, per fortuna non tutte percepite. Quando si sente il sussulto, si capisce che il terremoto deve essere stato forte, all’epicentro.
Nella notte è capitato a qualcuno di sentire le scosse molto distintamente stando all’aperto, o di sbandare con l’auto deviata a destra e a sinistra come da un urgano. E’ capitato si avvertire ad ogni scossa (alcune lunghe anche 15 secondi, un’eternità ) una sorta di mancamento momentaneo, un capogiro. Capita quando la terra si muove a lungo e con essa l’aria sovrastante. Una sorta di mal di mare, ma con i piedi al suolo. In Abruzzo quasi tutti hanno sentito le scosse, anche sulla costa, dove non si è avvezzi al terremoto e tanti, anzi, non lo hanno mai avvertito prima. Sfatata la convinzione che al mare da noi non ci siano scosse: purtroppo non è vero.
Questa mattina il governo ha esteso la zona di emergenza e sborsato i primi 40 milioni. Si ricomincia con tende, macerie, sfollati, pianto e disperazione. Forse ci saranno massicci trasferimenti negli alberghi della costa. Qualcuno ha già la lacrima pronta e il portafogli aperto.
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