Uil: sì a canone acque minerali, ma dopo crisi
Pescara – (di Roberto Campo, Uil Abruzzo) - L’istituzione di un canone a carico dei concessionari di acque minerali per l’imbottigliamento e la commercializzazione, con rivalutazioni annuali su indici Istat è condivisa dalla Uil Abruzzo, ma non subito. L’introduzione della tassa deve essere graduale e comunque successiva alla crisi in atto. La Uil chiede al Presidente Chiodi e all’Assessore Castiglione di congelare l’operatività della decisione in merito all’immissione del canone alla luce dell’anno drammatico che hanno vissuto le aziende ed i lavoratori e propone di istituire un confronto tra la Regione Abruzzo, i Sindacati e le aziende in modo da affrontare il tema della disciplina delle acque minerali e termali e definire i tempi e i modi della tassazione.La Uil ha già chiesto ed ottenuto sul tema un incontro preliminare con l’amministrazione provinciale di Pescara. L’incontro con il Presidente Testa e l’Assessore Lattanzio ha avuto come tema la discussione concernente “Disposizioni Finanziarie per la redazione del bilancio annuale 2009-2011” e che modifica di fatto il comma 5 dell’art. 33 della legge regionale del n. 15 del 2002, con l’istituzione di un canone a carico dei concessionari di acque minerali e termali per l’imbottigliamento e la commercializzazione delle stesse con relative rivalutazioni annuali con indici Istat. Le parti hanno condiviso la proposta del tavolo regionale, che confermi la validità dell’istituzione del canone ma coinvolga le aziende nella definizione di tappe per la sua introduzione all’indomani della crisi. (Nella foto Roberto Campo)
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