Misteri d’Abruzzo, rispunta Monte San Cosimo
L’Aquila – I misteri d’Italia, da Ustica ad alcuni delitti eccellenti, sono fitti più delle nebbie della Val Padana. I misteri d’Abruzzo sono meno altisonanti, ma altrettanto in districabili. Quello della base militare di Monte San Cosimo, presso Pratola, è il più datato, ma anche quello che periodicamente riciccia, rispunta, sitrova spazio sui mas media, e poi ripiomba nel buio. Non se ne seppe mai nulla – da 40 anni ad oggi- e non se ne saprà mai nulla. In questi giorni l’argomento trova spazio sulla stampa e presso gli ambientalisti. Ma la verità non la conosce nessuno. Tanto meno i parlamentari (Perlino, Melilla) che hanno tentato di carpirla. Restando senza risposte. Come giornalisti, autori di dossier e inchieste, ricercatori, cacciatori di sensazioni forti.
San Cosimo è un colle in Valle Peligna, una specie di panettone nella campagna piatta non lontano da Pratola. Da sempre è circondato da reticolati e severe ammonizioni militaresche. Non si entra, neppure ci si avvicina. Il colle viene descritto come cavo, o quanto meno percorso da cunicoli. Il mistero comincia e finisce qui, perché altro non è dato sapere. Né ai poveri giornalisti che annaspano da decenni, né ai parlamentari. Base militare sicuramente, deposito di qualcosa (armi, esplosivi?), munito forziere contenente dotazioni non convenzionali. C’è chi da sempre racconta di mezzi pesanti che entrano ed escono dalla base del colle, dove si trovano gli ingressi. In seguito, le favole e le paure si sono acutizzate: scorie tossiche, scorie pericolose, laboratori misteriosi. Manca poco che si evochi la Base 51 negli USA.
Il mistero, però, rimane. Nessuno spiega, nessuno risponde, i politici restano con un palmo di naso.
I misteri d’Abruzzo non pare una definizione esasgerata. Ora si torna a parlare di San Cosimo, ma ben presto, si sa, tutti ridimenticheranno tutto. In alto lo sanno, e ci contano.
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