Caramanico in frana: timori per l’abitato


Caramanico Terme – L’antico, mai risolto, mai sanato problema della frana torna – forse anche a causa delle precipitazioni abbondanti di questo duro inverno – a creare preoccupazione per la popolazione e gli amministratori di Caramanico Terme, il cui sindaco Mario Mazzocca non esita a puntare il dito dell’accusa: “Sono almeno 5 anni – dice ai giornalisti – che rivolgiamo appelli alle istituzioni, alle autorità, all’Anas”. Come sempre in Italia, come sempre in Abruzzo, niente di muove davvero di fronte ai problemi. Qui a muoversi è la frana, storico male del centro termale più importante della Regione. Ma non lo fa solo oggi e all’improvviso: il dissesto idrogeologico delle zone a monte dell’Orta è storico.

La frana manifestatasi questa volta è molto grande, almeno 5.000 metri quadrati. Sta scivolando a valle nel versante che si affaccia su uno dei fiumi torrentizi che bagnano la cittadina, l’Orta. La frana interessa direttamente l’antica Fonte Grande e la fontana del Pisciarello, dalla quale da secoli zampilla l’acqua diuretica che ha dato il nome alla contrada. Acqua che tutti a Caramanico, abitanti e le migliaia di turisti termali che vi soggiornano dalla primavera all’autunno, vanno a bere o a raccogliere per tenerla in casa. Tutta la zona è del resto ricca delle famose acque termali dalle mille proprietà terapeutiche. Il suolo di Caramanico è argilloso, a strati, ed è sempre stato afflitto dalle frane, proprio nel versante urbano che dà sul fiume Orta. Il paese minaccia di scivollare a valle, e questa volta vi sono giusti timori anche per parte dell’abitato, attorno ad un’antica e splendida chiesa. Il sindaco ha avvertito la Protezione civile. Lo ha fatto ogni sindaco di Caramanico, da decenni, da molto prima che esistesse la Protezione civile e a dover essere avvertite erano le autorità della Regione e dello Stato. Interventi radicali e autentici progetti di risanamento, mai. Una ventina di anni orsono un’altra frana, enorme, interessò e fece sprofondare la zona nei pressi del cimitero. La strada per S.Eufemia fu deviata e chiusa. Fu necessario cambiare percorso e fare un’altra strada ai piedi della Maiella per ristabilire collegamenti con S.Eufemia, San Leonardo e Campo di Giove. Ora torna l’incubo frana. (Nella foto sopra la zona presso la frana, e sotto il centro storico – Fotografia di Leonardo Bellotti – http://www.paesaggioitaliano.eu/gallery/caramanico/)


07 Febbraio 2010

Categoria : Cronaca
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