Rotatorie, facciamole bene o per niente

L’Aquila – La rotatoria sulla 80 al bivio per Coppito è a buon punto. Un’altra è andata in appalto a Gignano, e ospiterà la statua al rugbista di cui scoprimmo il riservato e bravo autore mesi orsono, mentre scolpiva una grande roccia a forza di mani e gomiti. Due importanti interventi, che dovrebbero essere completati in poco tempo. Ma queste rotatorie dovranno essere ben fatte e soprattutto ben tenute. Gli aquilani conoscono bene i loro polli: qui manutenzione, pulizia e decoro delle opere pubbliche sono pura utopia. Lo dimostra la realtà cittadina, fatta di squallore, sporcizia, trascuratezza, quanto meno sciatteria come abitudine inveterata.
Le rotatorie, almeno nei grandi incroci, debbono essere verdi, curate e ben illuminate, oltre che servite da un’adeguata segnaletica non costituita solo da paletti malconci e alti un metro. Occorrono corsie, strisce pedonali, stop e indicazioni di direzione magari a ponteggio e ben distanti dal pavè, per consentire l’incolonnamento del traffico. Tutto ciò è previsto per le rotatorie sulla 80 e a Gignano? E’ previsto anche che il verde sia pulito, rasato, curato e dotato di fioriture adatte al clima locale? In altre parole, il Comune si sente in grado di fornire la sufficiente e premurosa manutenzione? Stando alle decine di steli metallici dei lampioni stradali inclinati o abbattuti e non sostituiti, e alle luci spente per settimane o mesi persino in pieno centro, diremmo di no: perdonate la sfiducia, ma l’esperienza si consolida nel tempo e diventa difficile da estirpare.

Tutto ciò diciamo riportando suggerimenti e illazioni, magari un po’ maliziose e acide, di cittadini e aquilani doc non in possesso di molta fiducia nelle cose locali. Difficile dar loro torto. Ma le rotatorie, stavolta, facciamole come si deve. Altrimenti in tanti subiranno travasi di bile guardando quelle fatte a Pescara, o quelle esistenti da anni a Rimini e altrove. Elementi di decoro e di arredo urbano, oltre che si tutela dell’incolumità.

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