Sette arresti (2): Procura, volevano estendere schema criminale
Pescara – “L’indagine puo’ essere considerata a meta’, poiche’ i soggetti coinvolti hanno manifestato, come appurato attraverso le intercettazioni, la volonta’ di estendere il proprio schema criminale ad altre zone dell’area del Cratere e in particolare alla citta’ dell’Aquila.
Dunque occorrera’ verificare, coordinandoci con le altre procure, se questa volonta’ di penetrazione si sia effettivamente concretizzata”.
Lo hanno detto, oggi pomeriggio, il procuratore capo facente funzioni a Pescara, Cristina Tedeschini, e il sostituto procuratore Anna Rita Mantini, nel corso di una conferenza stampa sull’inchiesta riguardante le tangenti per gli appalto legati alla ricostruzione post terremoto in Abruzzo. “Nel corso delle indagini – hanno detto Tedeschini e Mantini – e’ emerso qualche accenno ad esponenti politici ed in particolare ad un determinato soggetto, ma sono solo riferimenti per appunti, ancora tutti da verificare”. “Cio’ che colpisce – hanno evidenziato – e’ la sicumera dei protagonisti della vicenda, che hanno messo nero su bianco gli accordi di spartizione dei lavori tra le ditte e approntato un vero e proprio piano Abruzzo, che connota la regione come un luogo di affari e come un piatto ricco alla loro merce’”. Infine, il procuratore capo facente funzioni e il sostituto procuratore si sono soffermate sui limiti della normativa vigente. “La normativa sulla ricostruzione privata ha evidenziato delle smagliature – hanno sostenuto – dando vita a fenomeni corruttivi come quello di cui parliamo, che purtroppo rischiano di ripetersi.
CASA SILONE – C’e’ anche la casa natale dello scrittore Ignazio Silone a Pescina nella vicenda sulla ricostruzione del terremoto dell’Aquila, che stamani ha portato all’arresto di sette persone. Nello specifico, l’episodio coinvolge l’ex colonnello dell’Esercito Giampiero Piccotti e Angelo Riccardini, 55 anni, di Gubbio. L’importo dei lavori riguardanti la casa di Silone e’ di 700 mila euro. I due sono accusati di aver agito in concorso tra loro per porre “in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere i legali rappresentanti di altre societa’ a cedere il proprio credito verso i committenti”.
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