Candidati sindaco, per ora conviene la confusione…
LA CVAMPAGNA ELETTORALE SI PROSDPETTA COME LA SOLITA BARUFFA, MENTRE MISTERI E DUBBI PESANO SULLA CITTA’ -
L’Aquila – (GC) – Quella di far trapelare nomi e indiscrezioni (quasi sempre fasulle come borsette griffate smerciate sulle spiagge) nelle settimane che precedono le scadenze elettorali (metti, per esempio, quella al comune dell’Aquila) è un’arte datata. Che non dovrebbe ingannare più nessuno, e invece è ancora utile per alimentare la confusione. E favorire chi trama nell’ombra. Il concerto delle indiscrezioni sparate qua e là è cominciato. Segno che insignorirsi del comune capoluogo è ancora una forte pulsione,. La ricostruzione durerà ancorea anni e anni, per ora c’è persino chi trova utile rallentarla. In futuro, il sindaco dell’Aquila sarà una sorta di satrapo, un signore degli immensi poteri, un principe machiavellico.
Teniamoci alle cose certe finora. I soli ad avere un candidato sono i salviniani: Luigi D’Eramo. Il PD intende andare alle primarie e sforna nomi tra i quali scegliere. Ieri ne sono emersi alcuni, ma nessuno è una vera novità . La sola anomalia è il silenzio a 360 gradi dilla Pezzopane. I portatori sani di indiscrezioni non lo citano. Che ne farà il PD della senatrice? Qui sta il punto, il resto sono parole, parole, anche senza la splendida voce di Mina. Non citare la Pezzopane può essere una strategia teleguidata da lei stessa, per futuri sorprendenti colpi di scena.
L’altra parte pesante dei sussulti elettorali è il M5S,Tutti sanno, e alcuni temono, che se i grillini trovano un candidato buono, possono vincere e spazzare via i vecchi poteri. Ma anche lì c’è una senatrice di traverso. Che fare della Blundo?
La destra, infine. Per ora strepita e morde ogni tanto, senza vere strategie, senza personaggi emergenti, senza grossi calibri nell’armeria. Guido Liris è sicuramente un nome di spicco. Ma per farsi largo, a L’Aquila, ci sarebbero argomenti scottanti da impugnare come spade. Nessuno sembra volerli davvero disseppellire come asce di guerra. Bersagliare Cialente un giorno sì e l’altro pure non può bastare. Provino a porsi e porre domande sul rapporto Barberi e sull’elenco insabbiato degli edifici a rischio crollo. L’inchie3sta di Giustino Parisse ha messo tanta carne a cuocere, da sfamare non una, ma dieci campagne elettorali. Sempre che si cerchino verità , ombre minacciose, omissioni, misteri e segreti da dipanare. E non solo la poltrona da sindaco degli anni futuri, tra inaugurazioni, tagli di nastri, retorica e comodi, osceni oblii.
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