Telefonate per il SI a nome del presidente della Regione


CHI PAGA LA CAMPAGNA TELEFONICA? E’ CORRETTO QUESTO USO DELLA PROPRIA CARICA PUBBLICA?

(di Stefano Leone)

Pescara – Se lo chiede Maurizio Acerbo della Segreteria nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea. “Giungono in queste ore – afferma Acerbo – a cittadini abruzzesi telefonate a nome del presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, con le quali si invita a partecipare a una iniziativa per il SI al referendum. C’è da domandarsi se i numeri di cellulare da cui provengono queste chiamate e anche sms siano a carico di Luciano D’Alfonso o di suoi sodali o se siano a carico della Regione Abruzzo o di altro ente o società pubblica di cui solitamente il PD è abituato a fare uso privatistico. C’è anche da domandarsi se chi fa queste telefonate lo faccia in orario di servizio presso la Regione. Insomma se questa campagna telefonica la stanno pagando i cittadini, D’Alfonso di tasca sua, qualche suo sponsor o la ormai celebre zia. Ma ovviamente la cosa più grave è questo utilizzo della propria carica pubblica per fini che esulano dai compiti dell’ente. Il Consiglio regionale ha per caso deliberato di sostenere la campagna elettorale per il SI? E’ corretto questo uso della propria carica pubblica? E’ noto che D’Alfonso usa metodi scientifici per riempire le sale di pubblico acclamante. Se ti invita con chiamata ad personam il potente presidente (ieri il sindaco) puoi sentirti in dovere di esserci perchè un domani dovrai bussare alla sua porta per qualche motivo ed è bene tenerselo amico. Comunque l’impegno di Luciano D’Alfonso per il SI rappresenta l’inequivocabile dimostrazione che questo non è un referendum contro la casta nè tantomeno contro i politici regionali. E’ una trovata per togliere ai cittadini la possibilità di far valere i propri diritti o difendere il proprio territorio facendo pressioni su chi governa le Regioni come è accaduto tante volte in Abruzzo per esempio sulle questioni della petrolizzazione. Questo è un referendum per tagliare meglio la sanità e la spesa sociale e per dare mano libera agli impianti inquinanti. Quella che propone Renzi è la costituzionalizzazione del notabilato con i consiglieri regionali che andranno al Senato e usufruiranno dell’immunità parlamentare”.


07 Ottobre 2016

Categoria : Politica
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