Santa Croce, CISL sollecita namdo Regione
L’Aquila – Perché la vicenda dell’acqua Santa Croce continua a trascinarsi, a inasprirsi, somigliando sempre di più ad una classica e squallida storia politico-burocratica?
Quanto meno ci sarebbe da parlare di mistero dell’acqua, che grava sulla vicenda nonostante siano in ballo decine di posti di lavoro e l’immagine di un marchio abruzzese noto e prestigioso.
SI MUOVE IL SINDACATO
Finalmente ha cominciato a porsi domande anche il sindacato.
“I lavoratori della Santa Croce sono ormai destinati al licenziamento”. Ad affermarlo è Franco Pescara, segretario regionale FAI-CISL, che richiama l’azienda e la Regione Abruzzo “alle proprie responsabilità ”. “Dopo molte vicissitudini, il bando del 2015, la concessione provvisoria e definitiva”, spiega Pescara, “la Regione ha revocato, il 4 ottobre 2015, la concessione alla società Santa Croce. Ad un anno di distanza, non c’è ancora traccia del nuovo bando, più e più volte annunciato”. La Fai- Cisl sottolinea che “gli obiettivi sindacali, ovvero mantenere in forza gli attuali 75 dipendenti al momento dell’esito dell’ aggiudicazione della concessione, sono definitivamente naufragati l’8 settembre scorso, con dell’avvio della mobilità da parte dell’azienda. Secondo quanto messo nero su bianco dalla società ”, sottolinea Pescara, “le motivazioni di tale decisione sono legate alla mancata autorizzazione a prelevare l’acqua per l’imbottigliamento, dalle sorgenti di Canistro. Nel frattempo, però, si continua a lavorare. C’è un passaggio che non si comprende: se la Regione ha negato la proroga , perché tollera che la Santa Croce continui a imbottigliare? E se continua a imbottigliare, perché ha avviato le procedure di licenziamento?”. La Fai- Cisl manifesta “forti dubbi sul futuro dei 75 dipendenti” e chiede “un chiarimento immediato da parte della Regione, oltre all’emanazione del bando per l’imbottigliamento dell’acqua Santa Croce”. “Una vertenza”, conclude Pescara, “che si trascina dal 2009 tra cassa integrazione, mobilità e contratti di solidarietà e, al momento, senza alcuna garanzia per i lavoratori”.
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