Rapporto italiani nel mondo 2016


Roma – Si terrà, a Roma (Via Aurelia, 481), domani 6 ottobre, presso l’Auditorium “V. Bachelet” – The Church Palace, Domus Mariae, l’XI edizione del “Rapporto Italiani nel Mondo” realizzato dalla Fondazione Migrantes. Dopo il saluto introduttivo di S.E. Mons. Guerino Di Tora, Vescovo Ausiliare di Roma e Presidente della Fondazione Migrantes, seguirà la proiezione del video e la presentazione del Dr. Paolo Ruffini, Direttore di Tv2000.

I dati del Rapporto saranno presentati dalla Dr.ssa Delfina Licata, curatrice del Volume che tratterà il tema “La mobilità italiana tra appartenenze multiple e spazi urbani”. Seguiranno interventi su “Trasformazioni demografiche e mobilità degli italiani: uno sguardo al passato per capire il presente” affidato alla Dr.ssa Sabrina Prati, Dirigente Istat – Servizio registro della popolazione, statistiche demografiche e condizioni di vita; “La pastorale migratoria oggi: giovani italiani a Barcellona” parlerà Don Luigi Usubelli, cappellano per la comunità italiana di Barcellona.

Per la voce delle istituzioni: “Italiani nel mondo oggi nel contesto europeo” interverrà il Sen. Pier Ferdinando Casini, Presidente della Commissione Affari Esteri del Senato; “La rappresentanza degli italiani all’estero tra antichi percorsi e nuove prospettive” il Segretario generale del Cgie, Dr. Michele Schiavone; “La promozione linguistica come volano del Paese” il Dr. Massimo Riccardo, Direttore centrale per la Promozione della cultura e della lingua italiana del Maeci.

La conclusioni saranno affidate a Mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes. A moderare i lavori il Dr. Roberto Napoletano, direttore de “Il Sole 24 ore”. All’edizione 2016 del “Rapporto Italiani nel Mondo” hanno collaborato 60 autori, dall’Italia e dall’estero, per un totale di 51 saggi.

“L’idea da maturare – si legge in copertina – è il passaggio a una nuova civilizzazione in cui il meticciato non significa tradire la propria origine, ma arricchirsi delle opportunità date dal mondo e dalle innumerevoli culture che lo abitano. Con questo pensiero è possibile sia vivere ovunque restando se stessi e mantenendo la propria identità, sia partecipare alla cittadinanza del mondo, al cosmopolitismo. Una partecipazione che coinvolge e non discrimina, guidata dalla solidarietà e dal rispetto reciproco, dove il dialogo e la interrelazione tra le persone diventa l’unico codice di comprensione al fine di un interesse comune”.


05 Ottobre 2016

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.