Le reti ripartono, le doppiette no
L’Aquila – DA OGGI SI E’ TORNATI A PESCARE, MENTRE IL CALENDARIO VENATORIO RESTA SOSPESO –
Terminato tra Pesaro e Bari in Adriatico il fermo pesca cominciato tra i soliti mugugni lo scorso 16 agosto. Le imbarcazioni con le reti sono tornate in mare, trovandolo tranquillo a rispecchiare il cielo azzurro e sereno. Segno buono, si ricomincia nelle condizioni favorevoli, un po’ di pesce dovrebbe esserci. Sicuramente ce n’è nella cosiddetta Fossa di Pomo, la vasta depressione dei fondali di fronte alle coste nord-abruzzesi e sud-marchigiane. L’area più pescosa nella quale per ora ancora non si gettano reti.
Il fermo pesca potrebbe cambiare dalla prossima stagione, come ha chiesto il parlamentare abruzzese Melilla a Renzi. Risposte non ne ha avute, ma ci sarà tempo per una nuova disciplina del blocco a fini biologici ed ecologici. Prima o poi il governo dovrà affrontare l’argomento e c’è da pensare che lo farà .
Reti a lavoro, doppiette appese al chiodo. Pesca e casccia sono attività analoghe, se non altro come periodo. Il TAR ha sospeso il calendario venatorio regionale e da allora non ci sono state novità . Non oceanica, ma significativa, la manifestazione dei cacciatori ieri a Pescara, che le organizzazioni venatorie non hanno di certo saputo divulgare e promuovere. In sostanza, non se ne sapeva nulla. R pochi hanno partecipato. La Regione continua a non far sapere nulla. Gli animali che non ci hanno rimesso penne e pellicce applaudono. Cacciatori e mercanti di fucili, giacconi, cappelli, cartucce, stivali e altre bardature da Rambo dei pallini inghiottono rabbia. Non hanno tutti i torti: la caccia o si vieta a tutti e per sempre, o si fa correttamente. Non fare nulla è il tipico atteggiamento dei politici incapaci. Che sono tanti.
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