2,5 mln € per il teatro (restaurato da poco) – A cosa servirono i lavori degli anni ’80?


L’Aquila – Abbiamo appreso oggi dalla tv che importanti lavori stanno per partire al teatro comunale, e in particolare alla Sala Rossa. L’edificio è pericolosamente inagibile, duramente provato dal sisma. Ma c’è qualche dietrologia da spolverare. Occorreranno 2,5 milioni di euro, in parte provenienti dai Cavalieri del lavoro e da una raccolta curata da Bruno Vespa con “Porta a porta”. Un altro prezioso contributo, non di parole e chiacchiere, del giornalista aquilano per la sua città ferita. Tutto ok, tutto bene, ma il cronista ha archivi e buona memoria. L’edificio era stato restaurato con lunghi e costosissimi lavori durante gli anni Ottanta. Ora risulta danneggiato in maniera impressionante ed è proprio la storica Sala Rossa ad aver sofferto di più il 6 aprile. Una domanda dettata dalla logica di ogni… buon padre di famiglia. Che tipo di restauri fu effettuato? Con quali progetti e quali interventi? Quanto costò? Chi ne curò l’esecuzione e la verifica di collaudo? Tutte domande alle quali le autorità aquilane, e soprattutto quelle comunali, dovrebbero fornire risposte che convincano i cittadini. Non sarà facile. Una risposta già l’abbiamo tutti: il teatro comunale è ridotto ko, e la Sala Rossa è un cumulo di rovine. Allora? Siamo certi che nessuno si darà per inteso circa questo argomento, colsì imbarazzante. Sappiamo per certo che il palazzo comunale non risponde alle domande semplici, figuriamoci a quelle difficili… Escluse responsabilità presenti, sono intuibili quelle passate. Come è inutibile che si preferirà spendere 2,5 milioni (5 miliardi di lire) per mettere in piedi nuovi lavori, che sono appetibili per progettisti, tecnici, imprese, e compagnia bella.
(Nella foto degli anni 80: Il teatro com’era appena restaurato)


05 Febbraio 2010

Categoria : Cronaca
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