Olimpiadi degli Alpini a S.Candido


L’Aquila – Ogni anno – dal 1931 – gli Alpini disputano le loro Olimpiadi invernali: i campionati di sci delle Truppe Alpine, dove si affrontano i migliori atleti militari italiani delle discipline invernali, con la partecipazione di numerosi team stranieri. L’edizione 2010 si è disputata dal 31 gennaio al 5 febbraio a San Candido, in alta Val Pusteria, con oltre 1000 partecipanti di dieci nazioni: oltre l’Italia hanno gareggiato paesi di lunga tradizione militare alpina come Germania, Francia, Slovenia, USA e Spagna, accanto ad outsiders come Romania, Macedonia, Cile e Libano.
Molto ricco il programma delle gare:, slalom speciale (valido per la coppa Italia della Federazione Internazionale Sci), sci-alpinismo, biathlon militare, slalom gigante e infine fondo maschile (15km) e femminile (10km) e – per la prima volta – il Winter Triathlon, disciplina giovane e molto impegnativa che comprende corsa su tracciato piano di 6 km, mountan-bike per 10 km e 7 km di fondo.
La regina delle competizioni è la gara dei plotoni: una tre giorni massacrante con 25 km di fondo (su 1000 metri di dislivello) percorsi con lo zaino di 15 chili ed il fucile mitragliatore Beretta sulle spalle, prove di tiro e lancio della bomba a mano, slalom, topografia, ricerca di vittime da valanga.
La gara – dal doppio profilo, militare e sportivo – rappresenta il momento di verifica dell’addestramento di specialità degli Alpini.
A partecipare ci sono 20 plotoni con i migliori elementi di tutti i reggimenti delle brigate Julia e Taurinense (per quest’ultima: 2° di Cuneo, 3° di Pinerolo, 9° dell’Aquila, 1° da montagna di Fossano, 32° genio di Torino, Nizza cavalleria di Pinerolo e Reparto Comando di Torino), ai quali si aggiungono il Centro Addestramento Alpino di Aosta – che cura tra l’altro la preparazione dei 19 atleti militari che gareggeranno a alle Olimpiadi di Vancouver – e i Rangers del 4° Alpini Paracadutisti.
Dall’anno scorso scendono in pista anche due plotoni ‘rosa’, costituiti dalle migliori sciatrici e tiratrici delle due brigate alpine, che danno vita a un vero e proprio derby. In gara anche una rappresentativa straniera: i bavaresi del Gebirgsjaegerbataillon 233.
Al termine delle varie prove sportive e militari viene premiato il plotone più compatto e non necessariamente quello più veloce: l’obiettivo è innanzitutto di tagliare il traguardo a pieno organico. L’articolo 15 del regolamento prevede delle forti penalità in caso di “perdita di personale”, con detrazioni maggiori di punteggio se un eventuale ritiro riguarda il comandante del plotone piuttosto che un semplice alpino. Il peso dello zaino viene sistematicamente verificato al termine di ogni prova, con una tolleranza di un chilo per tener conto di liquidi e cibo consumati in gara.
“L’addestramento in montagna è il momento centrale della nostra preparazione, e l’abitudine a muoversi per ore in condizioni climatiche rigide, in autonomia, e su un terreno difficile ci consente di acquisire doti di resistenza fisica e mentale che si rivelano preziose anche in teatri operativi come l’Afghanistan” ha dichiarato il colonnello Franco Federici, il quale dal prossimo aprile guiderà per sei mesi il 9° reggimento dell’Aquila nella regione di Herat, dove opererà la brigata alpina Taurinense con tutti i suoi reggimenti.
La gara dei plotoni è stata vinta dal 4° reggimento alpini paracadutisti di Bolzano che ha preceduto i forti Gebirgsjaeger tedeschi. Ottimo il piazzamento ottenuto dal reggimento abruzzese, con il quarto posto assoluto in classifica, primo tra i reggimenti della Taurinense.
I campionati di sci delle truppe alpine sono stati inoltre una vetrina per i Rangers del 4° reggimento alpini paracadutisti, unità di élite delle truppe alpine che si è addestrata sulle nevi della Val Pusteria, e l’occasione per testare equipaggiamenti e materiali invernali di ultima generazione che potrebbero in futuro essere acquisiti dalle unità dell’Esercito.
Ten. Giuseppe Genovesi

oltre l’Italia hanno gareggiato paesi di lunga tradizione militare alpina come Germania, Francia, Slovenia, USA e Spagna, accanto ad outsiders come Romania, Macedonia, Cile e Libano.

Molto ricco il programma delle gare: slalom speciale (valido per la coppa Italia della Federazione Internazionale Sci), sci-alpinismo, biathlon militare, slalom gigante e infine fondo maschile (15km) e femminile (10km) e – per la prima volta – il Winter Triathlon, disciplina giovane e molto impegnativa che comprende corsa su tracciato piano di 6 km, mountan-bike per 10 km e 7 km di fondo.
La regina delle competizioni è la gara dei plotoni: una tre giorni massacrante con 25 km di fondo (su 1000 metri di dislivello) percorsi con lo zaino di 15 chili ed il fucile mitragliatore Beretta sulle spalle, prove di tiro e lancio della bomba a mano, slalom, topografia, ricerca di vittime da valanga.
La gara – dal doppio profilo, militare e sportivo – rappresenta il momento di verifica dell’addestramento di specialità degli Alpini.
A partecipare ci sono 20 plotoni con i migliori elementi di tutti i reggimenti delle brigate Julia e Taurinense (per quest’ultima: 2° di Cuneo, 3° di Pinerolo, 9° dell’Aquila, 1° da montagna di Fossano, 32° genio di Torino, Nizza cavalleria di Pinerolo e Reparto Comando di Torino), ai quali si aggiungono il Centro Addestramento Alpino di Aosta – che cura tra l’altro la preparazione dei 19 atleti militari che gareggeranno a alle Olimpiadi di Vancouver – e i Rangers del 4° Alpini Paracadutisti.
Dall’anno scorso scendono in pista anche due plotoni ‘rosa’, costituiti dalle migliori sciatrici e tiratrici delle due brigate alpine, che danno vita a un vero e proprio derby. In gara anche una rappresentativa straniera: i bavaresi del Gebirgsjaegerbataillon 233.
Al termine delle varie prove sportive e militari viene premiato il plotone più compatto e non necessariamente quello più veloce: l’obiettivo è innanzitutto di tagliare il traguardo a pieno organico. L’articolo 15 del regolamento prevede delle forti penalità in caso di “perdita di personale”, con detrazioni maggiori di punteggio se un eventuale ritiro riguarda il comandante del plotone piuttosto che un semplice alpino. Il peso dello zaino viene sistematicamente verificato al termine di ogni prova, con una tolleranza di un chilo per tener conto di liquidi e cibo consumati in gara.
“L’addestramento in montagna è il momento centrale della nostra preparazione, e l’abitudine a muoversi per ore in condizioni climatiche rigide, in autonomia, e su un terreno difficile ci consente di acquisire doti di resistenza fisica e mentale che s
rivelano preziose anche in teatri operativi come l’Afghanistan” ha dichiarato il colonnello Franco Federici, il quale dal prossimo aprile guiderà per sei mesi il 9° reggimento dell’Aquila nella regione di Herat, dove opererà la brigata alpina Taurinense con tutti i suoi reggimenti.
La gara dei plotoni è stata vinta dal 4° reggimento alpini paracadutisti di Bolzano che ha preceduto i forti Gebirgsjaeger tedeschi. Ottimo il piazzamento ottenuto dal reggimento abruzzese, con il quarto posto assoluto in classifica, primo tra i reggimenti della Taurinense.
I campionati di sci delle truppe alpine sono stati inoltre una vetrina per i Rangers del 4° reggimento alpini paracadutisti, unità di élite delle truppe alpine che si è addestrata sulle nevi della Val Pusteria, e l’occasione per testare equipaggiamenti e materiali invernali di ultima generazione che potrebbero in futuro essere acquisiti dalle unità dell’Esercito.
(Nelle foto: Il 9° alpini in pattugliamento e la gara dei tiri di precisione)


05 Febbraio 2010

Categoria : Sport
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