Sisma, sciame “normale” e primi freddi
L’Aquila – E’ tornato a livelli di intensità “normali” lo sciame sismico nelle aree terremotate, dove da questa mattina come previsto è in compenso arrivato il maltempo: piogge intense e primini freddi notturni. . Nelle tendopoli e anche nelle tensostrutture è difficile sopravvivere, già tutti imbacuccati come d’ inverno. Umidità er fango sono molto temuti.
Lo s sciame sismico ieri aveva dato ancora momenti di paura e di ansia: almeno tre forti scosse, una fino a 3,9 Richter, epicentro a Norcia, uno dei territori che hanno generato il terremoto del 24 agosto. Esiste infatti una sorta di linea sismica che va da Norcia ad Amatrice, con impressionanti r faglie emerse nelle pendici del Monte Vettore. Le migliaia di scosse ininterrotte partono tutte da queste zone e lo sciame raramente arriva al 3 Richter. Ieri lo ha ampiamente superato in sequenza e c’è stata molta paura fino in Abruzzo. L”informazione come sempre ha zoppicato e tentato di non evidenziare il fenomeno, ma naturalmente è sbagliato farlo: si ottiene solo più paura e un a quantità di voci allarmistiche, che sono la cosa peggiore per la gente.
Scosse anche forti possono verificarsi nel dopo-sisma per mesi. Non si possono escludere eventi rilevanti, ed è accaduto storicamente in molti terremoti appenninici. Accadde, e in Abruzzo dovrebbero saperlo tutti, nel 1703 proprio in un disastroso sisma (origine presso Norcia) che distrusse Montereale, Amatrice e L’Aquila. Due fortissime scosse a distanza di una ventina di giorni.
Naturalmente ciò che è accaduto non è detto che accade di nuovo, nessuno può prevedere nulla, ma la storia conta ed è necessario che la gente la conosca nella terra in cui vive.
Non trascurabile la serie di scosse nell’Aquilano, che ha causato danni anche al comune di Pizzoli, successive al 24 agosto, temibile specie a Campotosto, sulle rive di un immenso bacino artificiale con alcune dighe. Esiste l’ipotesi che un terremoto (presso il lago c’è una pericolosa faglia) che potrebbe – è solo teoria – far tracimare acqua da una delle dighe sul versante teramano del bacino.
Ci si augura che le autorità competenti e l’Enel sappiano cosa debbono fare e come comportarsi. Se magari lo dicessero anche, forse la gente sarebbe meno apprensiva. Meno preoccupata anche da fantasie e voci che ad ogni sisma circolano incontrollate.
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