Caccia, cose da pazzi in Abruzzo


Il TAR dichiara sospeso il calendario venatorio abruzzese. Secondo la logica, che ai tempi di lontani studi filosofici ci fu cara, dovrebbe voler dire che non si può sparare agli animali. Doppiette appese al muro, cacciatori a letto fino alle 10 del mattino. O no? Vuol dire anche, secondo chi tenta di ragionare, che chi va a caccia è un bracconiere. Di fronte a tanti amletici dubbi, e legittimi imbarazzi di chi ama la caccia, la Regione avrebbe il dovere di dire la sua. Tipo: facciamo un altro calendario, oppure posticipiamo l’apertura e ci pensiamo sopra. Insomma, qualcosa, dopo tutto anche i cacciatori sono cittadini. Ignorarli come se fossero quaglie impallinate non è corretto.
Invece, la Regione tace, neppure ha dato notizia della sospensione, divulgata dal WWF e da noi ripresa. Muta come una lepre stecchita, inerte e irresoluta come se stessa. Un tempo si diceva che un’istituzione democratica non deve mai tacere mulla, ma manifestarsi con trasparenza e lealtà. Vierne un dubbio: che abbiano sparato con pallini da tiro al volo ai palazzi regionali, che, atterriti, tacciono? Abruzzo, cose da pazzi.



13 Settembre 2016

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.