Villa Pini, assemblea San Stefar – Venturoni replica e precisa alla CGIL


Chieti – Movimentata e tesa assemblea, oggi, dei lavioratori dei centri riabilitativi Sanstefar, che sono 400 in diverse località in cui il gruppo Villa Pini opera. Per loro, non ci sono ancora vie d’uscita alla umiliante situazione di difficoltà: da dieci mesi senza stipendio. Al momento nessuna garanzia per questo ramo del gruppo, mentre per altri 600 lavoratori si sta attivando il ricorso alla cassa integrazione. Preoccupati e disperati sono i dipendenti, ma anche i degenti e i pazienti, ai quali sono sempre state erogate prestazioni, nonostante il disagio del personale senza stipendio. Per i sindacati la situazione appare difficile, frutto di una dissennata gestione politica degli anni precedenti specie in materia di sanità.

VENTURONI – “Ho sempre avuto un buon rapporto con la Cgil e faccio fatica a comprendere le ragioni della posizione assunta nella vicenda San.Stefar., che, peraltro, mi sta particolarmente a cuore. Conosco bene molti operatori, capisco il loro stato d’animo e li ringrazio per il sostegno che mi hanno accordato anche nei momenti piu’ difficili. E’ evidente, quindi, come l’atteggiamento di alcuni esponenti di questo sindacato sia il frutto di un forte condizionamento politico. Quel che e’ piu’ grave, pero’, e’ che tutto questo avvenga attraverso una strumentalizzazione dei lavoratori ed e’ francamente inaccettabile”. L’assessore alla Sanita’, Lanfranco Venturoni, a tal proposito, intende fare chiarezza ricostruendo la successione dei fatti. “Forse e’ opportuno ricordare che l’ipotesi di rivolgersi ad altre strutture private per garantire la continuita’ dell’assistenza ai pazienti dei centri San.Stefar – dichiara Venturoni – era stata presa in considerazione solo a seguito dell’urgenza dettata dal concreto rischio di interruzione delle prestazioni da parte degli operatori San.Stefar. Subito dopo, pero’, questa eventualita’ e’ stata del tutto accantonata dal momento che gli stessi lavoratori hanno deciso di proseguire l’attivita’ fino a martedi’ 9, in attesa dell’esito dell’istanza fallimentare presentata presso il Tribunale di Chieti. La scelta di attendere quella data prima di individuare qualsiasi tipo di soluzione, sia per i pazienti che per i lavoratori che li assistono, – sottolinea Venturoni – e’ stata decisa e concordata con il sindacato. Del resto, al momento, non sappiamo quale potra’ essere la decisione del giudice ed ogni passo, in una direzione o in un’altra, sarebbe quantomeno azzardato poiche’ potrebbe cambiare completamente lo scenario. Alimentare, quindi, questo clima di tensione tra i lavoratori – conclude – non giova a nessuno e non serve certo a risolvere il problema”.(


05 Febbraio 2010

Categoria : Cronaca
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