Come va il terremoto? Non ignoriamolo, lo sciame è ininterrotto


RICOSTRUZIONE, L’ESEMPIO DI SALLE E LA SCELTA DEL FASCISMO DI RIEDIFICARE IN UN SITO MENO PERICOLO INVECE DEL RITUALE “DOV’ERA E COM’ERA” -

(Foto: Immagini di Salle, paesino distrutto dal terremoto nel Pescarese, ricostruito altrove) -

L’Aquila – Se le scosse non toccano il 4 Richter, non arrivano in tv e sui giornali. Nasce anche da questo la falsa convinzione che l’evento sismico del 24 agosto tra Lazio, Umbr4ia, Marche e la parte nord dell’Abruzzo sia esaurito. Invece non è così, ed è bene che la popolazione sia più correttamente informata e resa consapevole.
Lo sciame sismico successivo alle scosse più forti è infatti ancora in atto. Le scosse quotidiane sono decine, e arrivano di solito a superare il 3 Richterr. Gli epicentri sono quelli già noti lungo una faglia che grosso modo si estende – molto vistosa e anche in superficie sul Monte Vettore – tra Norcia e Amatrice. Le scosse di solito si manifestano nell’area più colpita, ma spesso “emigrano” nell’Aquilano fino a Montereale, Capitignano, Campotosto, e nel Teramano a Crognaleto e centri limitrofi.
Cosa può significare? Gli esperti parlano di evoluzione normale del sisma principale, ma ricordano prudentemente che in passato nella stessa zona (come in altre in Italia) nel corso degli sciami si sono avti altri eventi importanti quanto quello principale. Insomma, la ben note repliche di cui ha sempre parlato la saggezza popolare. E’ ovvio che ciò può anche non verificarsi. In questo caso lo sciame va avanti anche per mesi, talvolta per anni. Tutto questo la gente deve saperlo, è bene quindi ripeterlo. Nel corso degli sciami, si possono anche attivare altre faglie stimolate da quella entrata in crisi sismica. E’ il caso della faglia, mai studiata davvero, che grosso modo va da Pizzoli-Campotosto a Pietracamela. Trasversale rispetto alle principali appenniniche. Nel 1950 un forte sisma superiore al 5 Richter fu generato proprio da questa faglia.
Restano ipotesi da considerare possibili eventi lungo altre faglie marsicane o peligne, per ora silenti.
C’è chi ragionevolmente si domanda: ci sono relazioni tra il sisma di agosto e i numerosi terremoti susseguitisi da mesi in Adriatico (uno dei quali nel 2015 superò i 4,5 Richter poco a largo in mare tra Abruzzo e Marche)? Di certo è ben noto che la zolla adriatica contrasta con quella europea proprio lungo l’Adriatico. L’Appennino fu generato , milioni di anni fa, proprio da tale contrasto. Logico porsi domande, difficile rispondere.

IL TERREMOTO DI SALLE
L’Abruzzo porta un esempio vistoso e significativo di u7na ricostruzione non “com’era e dov’era”, come si propugna oggi, che il regime fascista attuò con ottimi risultati. Parliamo di Salle, il paesino noto nel mondo per le sue corde di strumenti musicali prodotto da visceri di animali. Ritenute straordinarie. Salle fu distrutta da un forte sisma (chi dice nel 1915, chi negli anni Trtenta). Sorgeva a ridosso del Morrone, 550 metri sul livello del mare. Il fascismo scelse di ricostruire il paese a valle, e lo fece in modo esemplare: architettura razionale, chiesa, piazza, scuola e abitazioni attorno alla piazza. Un modello urbanistico, evidentemente edifici antisimici per quel che si poteva allora. Niente dov’era e com’era, ma sito sicuro e lontano da frane e macerie.
Non sarà una lezione per tutti che, guarda caso, arriva dalla storia, troppo spesso ignorata per anteporre altri interessi e altri obiettivi?


11 Settembre 2016

Categoria : Attualità
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