TAR di Napoli: scuola, colpo di scena sulla mobilità.Vale il servizio nella paritaria


L’Aquila – (a cura di Flavio Colacito) – Colpo di scena nella controversa questione su alcuni aspetti che hanno accompagnato il travagliato iter della legge 107/2015, quella della “Buona Scuola” per intenderci. Tutti sanno che questa apertura di anno scolastico è minacciata da ricorsi, malumori, insegnanti – tra cui figurano molti abruzzesi – costretti a fare le valige per andare a prendere servizio a centinaia di chilometri da casa, che sono stati assegnati agli ambiti provinciali con scarsa trasparenza, facendo ricorso ad un algoritmo predisposto dal MIUR che ha destato più di una legittima perplessità. Molti sono stati i tentativi di conciliazione per ottenere chiarimenti circa pesunte irregolarità nell’attribuzione di un determinato ambito in realzione al punteggio personale, ma la sensazione che la situazione possa avere addirittura conseguenze eclatanti continua ad essere cosa certa nell’odissea di maestri e professori. Il giornale online “OrizzonteScuola.it”, vera e propria bibbia per i docenti e i professionisti della scuola, ha infatti pubblicato un articolo nel quale si ribalta, con un’ordinananza del TAR di Napoli (n. 16877/2016 del 06/09/16), la situazione di un docente che, in fase di mobilità, non si era visto riconoscere il punteggio nella scuola paritaria in base ad una normativa discutibile, per cui quest’ultimo vale per l’assunzione, ma non ha alcun riconoscimento ai fini della mobilità, quella stessa mobilità che ha mandato lontano madri e padri di famiglia che, se avessero ottenuto il riconoscimento della paritaria, ora insegnerebbero vicino ai luoghi di residenza. Tale situazione kafkiana, tutta italiana, denota secondo i giudici un vero e proprio paradosso, non considerando i punti della scuola paritaria utili ai fini della mobilità, ma di pari livello a quelli della statale quando si è trattato di assumere l’insegnate, o nelle suplenze da GAE. La sentenza apre ovviamente ad una serie di ricorsi per ottenere il pieno riconoscimento del punteggio che presumibilmente avrà delle ricadute sugli ambiti d’assegnazione, dovendo ricollocare il docente che si trova in tale situazione ad un altro ambito, magari stavolta vicino a casa. In particolare sono molti i docenti del sud, ma anche in abruzzo, ad avere prestato servizio in istituti paritari per anni, quindi con un potenziale punteggio molto più alto rispetto a quello calcolato effettivamente per la famigerata mobilità 2016-17, una situazione che potrebbe avere conseguenze non di poco conto. Si riporta quanto detto su “OrizzonteScuola.it”: “Il Tribunale di Napoli ha dichiarato “il diritto del ricorrente alla valutazione, nella graduatoria per la mobilità 2016/2017, del servizio d’insegnamento svolto in istituto scolastico paritario nella stessa misura in cui è valutato il servizio statale, con conseguente disapplicazione della disposizione di cui alle “Note comuni” allegate al CCNI per la mobilità del personale docente”. La sentenza è stata pubblicato sul sito DirittoScolastico.it.Il ricorso al TAR è stato presentato da un docente, che è stato immesso in ruolo su posto di sostegno.Il docente ha prestato servizio presso una scuola paritaria e il punteggio è sempre stato valutato nelle graduatorie per il ruolo e per le supplenze.Per quanto riguarda invece la mobilità il punteggio non viene considerato. Pertanto il docente ha presentato reclamo per mancato riconoscimento del servizio preruolo presso scuola paritaria, ma l’Ufficio Scolastico non ha accettato.I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso, dichiarando il diritto del ricorrente alla valutazione, nella graduatoria per la mobilità, disapplicando le Norme Comuni secondo cui il servizio prestato nelle scuole paritarie non è valutabile. I giudici hanno anche condannato il MIUR alle spese di lite pari a 2.600 euro.”


10 Settembre 2016

Categoria : Attualità
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