Slow mobility, gli studenti di Architettura
Montesilvano – Un mercato coperto al posto dell’ex Fea, da vivere di giorno e di notte. Un centro di accoglienza per persone in difficoltà alle quali verrebbe assegnato un alloggio, in cambio di lavori negli orti sociali e di piccole manutenzioni in aree realizzate ad hoc. Stazioni di bike sharing, aree svago per l’attesa dei treni, parcheggi sotterranei e una lunga pista ciclopedonale che senza soluzione di continuità collega la stazione ferroviaria all’ex Fea, a Palazzo Baldoni e fino al lungomare.
Sono ambiziose e creative le proposte progettuali illustrate questa mattina dagli studenti del corso di Composizione Architettonica 3 della facoltà di Architettura dell’Università d’Annunzio di Chieti Pescara che da lunedì 5 settembre sono impegnati in un workshop incentrato sul territorio di Montesilvano.
«La convenzione sottoscritta lo scorso 29 aprile tra il sindaco Francesco Maragno e il direttore del dipartimento di Architettura Paolo Fusero – ricorda l’assessore alla Mobilità Fabio Vaccaro – sta dando i primi e concreti frutti. Grazie al protocollo, infatti, gli studenti della facoltà stanno effettuando diversi sopralluoghi su aree nevralgiche del nostro territorio, quali Villa Delfico, la Stella Maris e la stazione ferroviaria. L’obiettivo è l’elaborazione di alcune proposte progettuali per riqualificare, rivalorizzare questi punti centrali del nostro territorio. Questa mattina abbiamo potuto ascoltare gli studenti che da lunedì stanno concentrando la loro attenzione sulla stazione, l’ex Fea e tutta l’area centrale che conduce verso Palazzo di Città . Molte di quelle presentate sono idee interessanti, che mettono in evidenza la freschezza e la creatività delle loro menti. Gli studenti sono riusciti a coniugare l’aspetto sociale con la mobilità sostenibile e la necessità di creare luoghi di aggregazione per i montesilvanesi, dimostrando di cogliere pienamente le esigenze della città ».
Gli studenti hanno illustrato i loro progetti, presentando plastici e disegni realizzati in appena due giorni.
«Conoscere un luogo, ascoltando chi lo vive e guardandolo da vicino – ha dichiarato Domenico Potenza, docente di Composizione Architettonica 3 – è il primo passo per elaborare un progetto. Quelle presentate oggi sono delle primissime ipotesi che potranno essere sviluppate nelle prossime settimane. Il compito di un architetto è quello di prefigurare soluzioni che non sono state ancora immaginate, dare concretezza e sostanza alle speranze delle persone».
Domani, gli studenti, nell’ambito della Pescara Summer School 2016, presenteranno i loro elaborati all’Università d’Annunzio.
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