Santa Croce, Cisl sollecita bando


L’Aquila – Cosa blocca l’iter per la concessione regionale relativa alle sorgenti Santa Croce a Canistro? Di fatto nessuno sa rispondere dando spiegazioni accettabili. La Regione perde tempo, le polemiche infuriano, i lavoratori sono appresi ad un filo. Probabilmente la solita vergognosa burocrazia, o peggio equivoci disegni politici per assegnare a qualcuno la concessione? C’è anche questo sospetto, una soluzione rapida e limpida lo scaccerebbe.
La Cisl intanto prende posizione.
“La situazione dello stabilimento Santa Croce è ormai precipitata con la comunicazione, da parte dell’azienda, dell’avvio del licenziamento collettivo dei 75 dipendenti”. Ad affermarlo è Franco Pescara, segretario regionale Fai-Cisl. “Purtroppo, i lunghi mesi trascorsi dalla scadenza della precedente concessione per l’imbottigliamento dell’acqua e lo sfruttamento delle sorgenti di Canistro, non hanno portato a nessuna soluzione negoziata”, dice Pescara, “nè hanno chiarito, in alcun modo, gli aspetti legati al nuovo bando che la Regione avrebbe dovuto emanare al fine di consentire la prosecuzione dell’attività nello stabilimento Santa Croce, indipendentemente dalla società aggiudicatrice”. L’unico elemento certo, secondo il segretario regionale Fai-Cisl, “è la perdita secca di 75 posti di lavoro sul territorio, con l’impatto sociale e le conseguenze che si possono immaginare. Una sconfitta per tutti i protagonisti di questa vertenza”. La Fai-Cisl, preso atto che secondo la Regione Abruzzo “non è possibile procedere ad altre proroghe”, chiede “che non vi siano ulteriori indugi e che venga pubblicato, in tempi brevissimi, il nuovo bando”. Rivendica, inoltre, “che il bando stesso contenga una clausola vincolante che tuteli espressamente, sul piano della rioccupazione, i diritti dei lavoratori che stanno per essere licenziati”. Le organizzazioni sindacali, unitamente ai lavoratori, si riservano ogni azione a tutela dei diritti delle maestranze della Santa Croce.


09 Settembre 2016

Categoria : Cronaca
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