La superpista cviclabile che… non esiste
LA BOUTADE DEL PONTE DI LEGNO SUL VIBRATA –
Foto: la pista “ciclabile” e il ponte di legno sul Vibrata, prima chiuso, poi riaperto senza alcun intervento di sicurezza , oggi lasciato al buio da mesi
Teramo – Tra sparate e chiacchiere, in realtà la pista ciclabile costiera abruzzese da Pescara a Martinsicuro non c’è, o si presenta a spizzichi e bocconi.
IN alcuni casi, come ad Alba Adriatica, siamo alla boutade, anche se nessuno alza un dito o dice qualcosa: la pista passa sul ponte di legno a cavallo del Vibrata , buio da mesi, rimasto chiuso perché pericolante e poi misteriosamente riaperto…
Patetici esempi di come si farfuglia in materia di turismo in questa povera regione.
Sull’argomento dal Coordinamento ciclabili Abruzzo teramano riceviamo: “Giorni fa un gruppo di ciclisti di fuori regione, accompagnati da attivisti di FIAB PESCARABICI, hanno voluto percorrere la tanto pubblicizzata pista ciclabile Bike to Coast, da Pescara a Martinsicuro, per ammirare quella che, dalla nostra Regione, viene definita come la “pista ciclabile più lunga d’Europa”.
Sorpresa delle sorprese, con grande delusione degli ospiti, hanno dovuto constatare che il percorso ciclabile continuo, che dovrebbe unire San Salvo ai confini con le Marche, semplicemente NON ESISTE!!!!
Sono stati realizzati, negli ultimi anni, alcuni tratti, con risultati spesso discutibili (dimensioni del percorso sempre ridotte al minimo della larghezza consentita – m. 2,50 – e a volte anche meno; errori progettuali gravissimi, quali raggi di curvatura inesistenti, cordoli pericolosi, segnaletica bizzarra e fuori norma, ecc.), ma il percorso continuo, che dovrebbe attirare milioni di cicloturisti nella nostra Regione, forse si concretizzerà tra qualche anno.
Nel frattempo, alcuni dei comuni che, con finanziamenti pubblici, hanno completato il loro tratto (spendendo più in eccentriche colorazioni che nella reale messa in sicurezza dei percorsi), non trovano di meglio che piazzare, settimanalmente, le bancarelle del mercato SULLA pista ciclabile, quasi il percorso per i ciclisti fosse uno spazio residuale, buono per tutti gli usi. Il resto dei percorsi, utilizzati come ampliamento dei lungomare, spesso risulta impercorribile in bici, vista la presenza di ambulanti, pedoni, corridori, ecc., ecc., costringendo i ciclisti ad utilizzare la strada carrabile.
Per il resto niente segnaletica, niente uniformità del percorso, progetti spesso inadeguati e decontestualizzati e mancanza di una regia comune.
Intanto la Regione ha incaricato l’UNiversità di Pescara per la redazione di linee guida, che magari sarebbero state utili prima di realizzare e progettare le opere, e il tavolo delle associaizoni è stato dimenticato, dopo un paio di inutili riunioni.
Però, a parole, abbiamo la pista ciclabile più lunga d’Europa… e sicuramente facciamo la figura più barbina del mondo con quei pochi turisti che, credendoci, vengono a visitarci per percorrerla.
Nella foto – fonte facebook – mercato del martedi a Tortoreto, sulla pista ciclabile.
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