Burocrazia, difficile persino la… pace eterna
Riceviamo: !Caro direttore, una riflessione amara sulla burocrazia., Reno Giovagnorio.
“Ti racconto di quanto sia complicato ai giorni nostri lasciare questo mondo, per trovare nell’altro, almeno si spera, la cosiddetta pace eterna. Muore a Roma un parente. Queste le sue ultime volontà: cremazione e traslazione delle ceneri a Tagliacozzo. Mai avrebbe immaginato di arrecare tanto disturbo ai superstiti. Prima tappa: l’impresa funebre incaricata della triste “faccenda”, inoltra al Comune di Tagliacozzo e, per conoscenza all’ufficio cimiteriale del Comune di Roma, la richiesta che nulla-osta da parte del Comune di Tagliacozzo affinchè le ceneri del defunto vengano accolte nel cimitero del posto. Via fax parte il “placet” verso l’agenzia funebre che, a sua volta, lo inoltra all’ufficio anzidetto del Comune di Roma. Nel frattempo, trascorrono una quindicina di giorni. Ieri, la benedetta urna con le ceneri del trapassato, giungono finalmente a destinazione. Non finisce qui. Perché per accedere al cimitero occorre pagare il biglietto di ingresso: ottanta euro da devolvere al Comune, previo versamento su apposito conto corrente postale. Fila chilometrica alle Poste, invase in questo periodo vacanziero da una moltitudine di villeggianti. Dopo circa un’oretta e mezza, esibito il ticket, si spalanca il cancello. Finalmente, viene da dire. Nient’affatto. Alla ditta preposta ai servizi cimiteriali bisogna presentare le autorizzazioni precedentemente richieste, la certificazione dell’avvenuta cremazione come legge prescrive ed altre carte che, a tumulazione avvenuta, la ditta preposta ai servizi cimiteriali di Tagliacozzo invierà all’agenzia di pompe funebri di Roma, la quale – a sua volta – dovrà rimettere agli uffici del Comune di Roma. . E’ possibile morire in santa pace?”.
(Ndr) - La burocrazia oltre che nociva, è stupida. Altrimenti capirebbe che prima o poi distruggerà se stessa. Infatti, negli anni futuri l’Italia se ne sbarazzerà, oppure sprofonderà. Con tutti i politici e i potenti. I quali, chiaro, non potranno permetterlo.
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