Fermo pesca in Adriatico: i timori di Coldiretti
L’Aquila – (F.C.). Stop al pesce fresco a tavola per l’avvio del fermo pesca che porta al blocco delle attivita’ della flotta da pesca italiana lungo tutto l’Adriatico da Trieste a Bari. A darne notizia e’ Coldiretti Impresapesca che sottolinea come “il provvedimento di fermo si allarga al tratto di costa da Pesaro a Bari per 43 giorni dopo che era gia’ scattato lo scorso 25 luglio nel tratto da Trieste a Rimini per un periodo analogo”. “In un Paese come l’Italia che importa piu’ di 2 pesci su 3 nei territori interessati con il fermo biologico aumenta peraltro anche il rischio – sottolinea Impresapesca Coldiretti – di ritrovarsi nel piatto per grigliate e fritture, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy proveniente dalle altre zone dove non e’ in atto il fermo pesca, dagli allevamenti nazionali o dalla seppur limitata produzione locale dovuta alle barche delle piccola pesca che possono ugualmente operare. Il blocco delle attivita’ in adriatico – spiega la Coldiretti – terminera’ il 5 settembre nel tratto da Trieste a Rimini e il 26 settembre nel tratto da Pesaro a Bari. Il 17 settembre – continua la Coldiretti – si fermeranno i pescherecci a partire da Brindisi, Ionio e Tirreno (fino al 16 ottobre), mentre Sardegna e Sicilia decideranno autonomamente, con uno stop di almeno trenta giorni nel rispetto dei periodi previsti dai piani di gestione”. Per effettuare acquisti di qualita’ al giusto prezzo il consiglio di Coldiretti Impresapesca e’ di “verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa)”. “Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Ma si puo’ anche rivolgersi alle esperienze di filiera corta per la vendita diretta del pescato che Coldiretti Impresapesca ha avviato presso la rete di Campagna Amica. Resta il fatto – denuncia Coldiretti Impresapesca – che l’attuale format del fermo pesca, inaugurato esattamente 30 anni fa, ha ampiamente dimostrato di essere inadeguato, poiche’ non tiene conto del fatto che solo alcune specie ittiche si riproducono in questo periodo, mentre per la maggior parte delle altre si verifica in date differenti durante il resto dell’anno. Da qui la proposta di Coldiretti Impresapesca di differenziare il blocco delle attivita’ a seconda delle specie, mentre le imprese ittiche potrebbero scegliere ciascuna quando fermarsi in un periodo compreso tra il 1° luglio e il 30 ottobre”.
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