Arischiesi…come eravamo


Arischia – Scrive Luca Capannolo: “La storia di un popolo può essere raccontata in molti modi. Documenti, testimonianze, monumenti, dipinti tutto può parlare del passato di una civiltà, ma forse nulla può essere più eloquente delle fotografie. Ad Arischia, piccola frazione dell’aquilano, in occasione dei festeggiamenti in onore dell’Assunzione di Maria è stata allestita all’interno della Sala Consiliare una mostra fotografica molto particolare; più che una semplice raccolta di foto d’epoca, l’esposizione è un vero e proprio spaccato di tempo passato, o meglio una lunga istantanea dell’ultimo secolo, uno sguardo discreto e affettuoso su una società che ormai è solo un ricordo ‘in bianco e nero’. La mostra nasce dalla condivisione spontanea e dalla partecipazione popolare, in quanto all’iniziativa hanno collaborato tutti gli abitanti del paese prestando senza esitazione le foto dei loro antenati. La raccolta è stata gestita da Abramo Colageo e da Maria Teresa Picco nei mesi scorsi e l’evento è stato accolto con gioia dal Comitato Festa, diretto dall’ingegnere Vito Ciano, e inserito nel ricco calendario di eventi. L’allestimento è presentato su pannelli ed è diviso in settori ben precisi, ma non vincolanti: l’emigrazione, la vita contadina, le feste religiose, i matrimoni, la chiamata alle armi e un ultimo ‘spazio libero’ in cui sono raccolti scatti di varia natura. Uno dietro l’altro rapidamente si susseguono volti, sorrisi, espressioni d’affetto e smorfie di fatica. Nel chiaroscuro delle foto emergono occhi attenti e concentrati che mirano verso un obiettivo, dove pensano e sperano di poter incontrare gli sguardi dei familiari lontani. Si alternano così emozioni forti e opposte: la gioia dei matrimoni precede la preoccupazione dei giovani soldati partiti per il fronte, la spensieratezza della gioventù allevia la solitudine dei migranti in America, Nord Europa e Australia. Non ci sono colori, ma tutti i ricordi sono rigorosamente in bianco e nero. I soggetti sono stati ripresi sia ‘in posa’ in studi fotografici (italiani, europei ed extraeuropei) ormai scomparsi oppure immortalati in momenti di naturalezza e spontaneità; alcuni scatti sono delle piccole opere d’arte e portano firme di tutto rispetto, come quella di Oliviero Toscani. L’esposizione però non vuole essere soltanto un mero svago visivo, ma, fin dalla sua apertura, si è imposta come luogo di riflessione e apertura al presente. “Questa mostra racconta una storia per noi passata – ha introdotto Vito Ciano durante l’inaugurazione di qualche giorno fa – ma può aiutarci a capire quelle popolazioni che ora stanno vivendo la stessa storia e bussano alle porte dell’Europa”. Gli organizzatori hanno fatto una scelta molto originale, in quanto il materiale esposto non è accompagnato da nomi, né sono presenti riferimenti precisi alle famiglie del borgo. “Tutti i visitatori possono e devono identificarsi in quei volti – ha specificato Maria Teresa Picco presentando l’evento – sono i nostri antenati e in ognuno di loro c’è una storia ancora parlante, un passato che ci interroga”. La mostra è nella Sala Consiliare di Arischia in via del Lavatoio ed è aperta nei giorni feriali dalle 17,00 alle 19,00 e dalle 21,00 alle 22,00, mentre nei giorni festivi dalle 10,00 alle 12,00.
All’interno dello spazio espositivo è possibile osservare la preziosa ‘Deposizione’, opera dell’artista arischiese Giuseppe Palombo donata alla comunità.
Entrano nel vivo anche i festeggiamenti dell’Assunta. Oggi 15 agosto alle 10,30 si terranno gli appuntamenti religiosi con la Messa e la processione per le vie del paese. Dalle 15,00 in poi sempre in Piazza Duomo tornano i giochi popolari per finire poi in serata con il concerto di Fabrizio Moro.


15 Agosto 2016

Categoria : Cultura
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