Meraviglie d’agosto, sui siti consigliato il Gran Sasso
L’Aquila – (G.C.) – Le chiamano stelle cadenti, ma non sono stelle ew neppure cadenti. Sono le meraviglie che ci dona il cielo di agosto, poco dopo San Lorenzo, che è il 10. E fino al Ferragosto. Guardando a nord est, da Perseo soprattutto, sembrano cadere sulla Terra luci vivide e rapidissime. Quest’anno, assicura la NASA, dovrebbero essere tantissime.
Per esperienza di vecchi scrutatori del cielo, vi diciamo: andateci piano. Se siete fortunati nelle notti trta il 10 e il 15 vedrete una o due stelle cadenti. Così è sempre, almeno per chi vive in zone illuminate.
Può andare meglio se cercherete zone buie e aspetterete che la falce di Luna sia tramontata.
I siti specializzati in questo tipo di consigli (ce ne sono alcuni) indicano le zone d’Italia più adatte ad osservare il cielo. In pace e senza neppure la luce stupida di uno smart. Tra queste zone, figura il Parco nazionale del Gran Sasso.
Non è una scoperta, ma un’indicazione utile. Basta nel versante aquilano fare due o tre chilometri oltre Fonte Cerreto. Il meglio sarà arrivare a Campo Imperatore, fermarsi comodi e nel punto di massima estensione della volta celeste osservabile. Nessuno strumento, solo gli occhi abituati per venti minuti al buio totale. Alla sola luce delle stelle. La luce primordiale, purissima, incorrotta che ci giunge da abissi di anni luce, insieme, ora ne abbiamo le prove, alle onbde gravitazionali dei primi attimi dell’Universo.
Che intreccio di pensieri e scoperte, che grandiosità . Se ne vedremo qualcuna, ed è possibile, le stelle cadenti ci sembreranno un attimo di cosmo alla nostra portata. Un frammento strepitoso di eternità , l’illusione di contare qualcosa anche noi.
Tornando sulla Terra, il Gran Sasso conta qualcosa anche al di fuori delle beghe meschine che ne misurano l’esistenza, almeno fino ad oggi.
Non se ne accorgerà nessuno, tra polit6ici, amministratori, curatori del turismo, ma pazienza. Importante è che sia così.
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