Coldiretti giovani impresa consegna a Pepe documento in 3 punti


Atri – La disponibilita’ della terra, l’accesso al credito e la burocrazia amministrativa. Sono questi i temi al centro del documento presentato all’assessore regionale Dino Pepe dai giovani di Coldiretti Abruzzo in occasione della premiazione dell’Oscar Green Abruzzo 2016, che si e’ svolta ieri pomeriggio ad Atri nella fattoria sociale Rurabilandia. Un documento che i giovani, attraverso il delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa Abruzzo Pier Carmine Tilli, hanno consegnato nelle mani dell’assessore per ribadire le esigenze di una generazione di imprese nuova ed esigente ed evidenziare i tanti ostacoli che, spesso, si frappongono tra la voglia di fare impresa e l’effettiva possibilita’ di realizzarla. “Nella vita di una impresa non ci si puo’ limitare a nascere, bisogna crescere e possibilmente in tempi brevi – ha detto Pier Carmine Tilli – In realta’, oggi fare impresa richiede una grande dose di forza e caparbia perche’ un giovane deve superare altissime barriere finanziarie, tecnologiche e burocratiche che deprimono e scoraggiano”. Tre le problematiche trattate nel documento. L’accesso alla terra, spesso difficile o comunque complicato per la mancanza dell’effettiva disponibilita’ del bene. I Giovani di Coldiretti evidenziano che i proprietari “non agricoltori” sono spesso reticenti a cedere la terra – anche se inutilizzata – perche’ vengono incoraggiati da un perverso sistema di incentivi al mantenimento della proprieta’. Cosi’, per i giovani l’unico canale aperto resta di fatto quello famigliare, che tuttavia risente di retaggi e condizionamenti capaci di influenzare le scelte future nonche’ il modello organizzativo e gestionale dell’impresa stessa. Una problematica che i giovani ritengono si possa ovviare attraverso due interventi principali: a) la piena attuazione della legge regionale che istituisce la banca della terra, soprattutto per la parte concernente il censimento dei terreni demaniali incolti o abbandonati; b) l’agevolazione della ricomposizione fondiaria attraverso interventi specifici sugli oneri notarili e fiscali. Altro tema la difficolta’ di accesso al credito, che i nuovi imprenditori purtroppo devono “scontare” nel rapporto con le banche, determinante tanto per il nuovo insediamento in agricoltura quanto per la liquidita’ necessaria a “fare innovazione”. Purtroppo, in questo senso i segnali che arrivano dal mondo agricolo sono contrastanti: se da un lato abbiamo un aumento sia del numero di insediati che di occupati, che dovrebbe essere segno inequivocabile di un settore in salute, dall’altro non poche sono le difficolta’ che le aziende agricole (soprattutto giovani) hanno di ottenere prestiti dagli istituti bancari. La difficolta’ di “avere” garanzia dagli istituti di credito si traduce nei fatti in un rischio troppo alto per se stesso, per l’azienda e per la famiglia di provenienza per cui, molto spesso, gli aspiranti imprenditori rinunciano prima di cominciare.


05 Agosto 2016

Categoria : Economia
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