Fiumi, foci e fossi velenosi, lucidate la ghigliottina


Quelli che ci leggono (grazie) sono numerosi (sicuramente più di 5 o 6), e sanno che non soffriamo di idolatrie o sospette tenerezze politiche. Accetteranno quindi questo pensiero: se il mare è sporco, se fiumi, foci e fossi sono condutture di veleni e batteri che insidiano la salute delle persone, la colpa non può essere di Luciano D’Alfonso o di quel malcapitato galantuomo di Maszzooca. Costui, inoltre , è di Caramanico Terme, centro turistico modello. Da sempre. Parola di chi ne sa qualcosa, come noi.
Le colpe sono negli ultimi 15 o 20 anni, tempo sterminato nel quale per depurare non si è alzata una paglia. Niente di niente, inerzia, inefficienza, occhi chiusi, sfrontati assenteismi, facce di bronzo preoccupate solo di tutelare ( e forse di incrementare) prebende d’oro.
Sono tutti identificabili e raggiungibili. Sia tirata a lucido la ghigliottina da erigere al centro della riviera abruzzese. E sia nominato il boia. Che nostalgia la vecchia, adorabile Rivoluzione francese. Ma state tranquilli: la politica non sarà mai capace neppure di impugnare un temperino elvetico. Teniamoci batteri, liquami, veleni e, absit inuria verrbis, soprattutto merda.



05 Agosto 2016

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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