Cosa leggere per poi vedere


Di Carlo Di Stanislao -

Estate, tempo di svago, di relax, ma anche, perché no, per qualche buona lettura, soprattutto se relegata, durante il resto dell’anno, a pratica notturna, costretta a stiparsi nei pochi minuti che separano il momento toilette dal sonno più profondo.
Ciò che io consiglio per questa Estate è ripassare, rileggere o scoprire ex novo quel che in autunno ed inverno potrà essere visto da una comoda poltrona in una sala cinematografica.
In primo luogo “La ragazza del treno”, bestseller di Paula Hawkins, che uscirà come film in ottobre, diretto dal Tate Taylor, l’autore del dramma corale “The Help” e del recente biopic “Get On Up” sul musicista James Brown.
Il cast del film vede protagonista la talentuosa Emily Blunt , affiancata da Allison Janney, Rebecca Ferguson, Justin Theroux, Luke Evans, Haley Bennett, Edgar Ramirez e un’inedita Lisa Kudrow.
Il libro originale è stato adattato da Erin Cressida Wilson, la scrittrice dietro la pruriginosa black-comedy “Secretary”, con Maggie Gyllenhaal e James Spader.
“La ragazza del treno” è il primo romanzo di Paula Hawkins pubblicato con il suo vero nome. Dal 2009 l’autrice ha pubblicato altri quattro “romance” con lo pseudonimo Amy Silver.
La Hawkins ha scritto “La ragazza del treno” in sei mesi, in concomitanza con lo sviluppo del film.
Il libro è un thriller prettamente al femminile, raccontato tramite le voci di Megan, la vittima, Anna, la nuova moglie di Tom, e Rachel, la ex moglie nonché vera protagonista del romanzo; una donna che ha avuto delle grosse delusioni dalla vita, per fuggire alle quali si è rifugiata nell’alcolismo: la sua vita è distrutta, matrimonio in pezzi, ha perso il lavoro ma soprattutto ha perso se stessa dato che non riesce più a mettersi in piedi.
Il lato più positivo della storia è che effettivamente ti tiene appiccicato e si legge facilmente e velocemente. Le varie vicende si alternano con rivelazioni quasi ogni capitolo. L’altra cosa positiva è che effettivamente il colpevole si intuisce in più parti, ma la scrittrice tenta di confonderti il più possibile fino alla fine.
Torna al cinema, in autunno, un classico firmato Agata Christie, “Assassinio sull’Orient Express”, pubblicato nel 1934, già film per la regia di Sidney Lumet, con un cast stellare, Alber Finney nei panni di Poirot ed uscito nel 1974.
Stavolta la nuova versione vede come regista Kenneth Branag, con Steve Asbell chiamato a supervisionare la produzione per la Fox e James Prichard e Hilary Strong produttori esecutivi.
Il romanzo della Christie, adatto anche per il piccolo schermo con Alfred Molina nel 2001 e nel 2010 con David Suchet, immagina che il famoso treno che congiunge Parigi con Istanbul, è costretto ad una sosta forzata, bloccato dalla neve.
A bordo qualcuno ne approfitta per compiere un efferato delitto, ma, sfortunatamente per l’assassino, tra i passeggeri c’è anche il famoso investigatore belga Hercule Poirot, al quale verranno affidate le indagini. Poirot, in effetti, risolverà il caso, non prima, però, di essersi imbattuto in una sensazionale sorpresa.
Il romanzo è il più noto di Agatha Christie, il più apprezzato anche, poiché ogni singolo personaggio è magistralmente descritto e caratterizzato, con uno specifico ruolo, come in una partita di scacchi.
Alcune curiosità. La storia è stata ispirata dal rapimento, con conseguente uccisione, del figlio dell’aviatore Charles Lindbergh nel 1932.
L’episodio della tormenta di neve si basa, invece, su un fatto avvenuto nel 1929, quando l’Orient-Express rimase bloccato per sei giorni in una situazione analoga.
Negli Stati Uniti, il romanzo ha assunto il titolo “Murder on the Calais Coach” perché “Orient Express” era il titolo attribuito a un romanzo di Graham Greene e la cosa avrebbe potuto generare confusione.
Decisamente di genere diverso un altro successo letterario è pronto a debuttare sullo schermo il 17 novembre 2016. Si tratta di “Io prima di te” di JoJo Moyes.
Il libro racconta la storia d’amore di un milionario tetraplegico e una ragazza chiamata a prendersi cura di lui.
Un viaggio alla scoperta delle emozioni più profonde, che parla non solo d’amore ma anche (e soprattutto) dei sentimenti umani così come noi non li conosciamo.
A dirigere il film Thea Sharrock, con Emilia Clarke, Sam Claflin e Charles Dance.
A dicembre, nelle sale, il libro di Ransom Riggs “Miss Peregrine – La casa per bambini speciali”, per la regia di un grande del cinema: Tim Burton, con, fra gli sceneggiatori, la sopra ricordata ed acclamatissima oggi ad Hollywwood JoJo Moyes, storia di bambini dalle capacità straordinarie, creature mostruose, anelli temporali e lotta tra bene e male, che getta le sue radici nelle origini del Mondo.
Infine, “American Pastoral”, il capolavoro di Philip Roth, vincitore del Premio Pulitzer nel 1998, storia di Seymour Levov detto “lo Svedese”, un uomo che dalla vita ha avuto tutto: bellezza, carriera, soldi, una moglie ex Miss New Jersey e una bambina a lungo desiderata, ma il cui mondo pian piano va in pezzi quando la figlia ormai adolescente compie un attacco terroristico che provoca una vittima.
Il film segna il debutto alla regia dello scozzese Ewan Mc Gregor ed uscirà in Italia a fine ottobre.
Vogliamo qui ricordare che, dispetto del ricco carnet di opere scritte nel corso della sua lunga carriera, finora non sono stati molti, né a dire il vero particolarmente riusciti, gli adattamenti cinematografici tratti dai lavori di Philip Roth: tra questi mi piace ricordare però “La macchia umana” di Robert Benton (2003), che vantava tra l’altro un cast prestigioso: Anthony Hopkins, Nicole Kidman, Gary Sinise ed Ed Harris; un bellissimo film, anche se non del tutto fedele al libro.


31 Luglio 2016

Categoria : Cultura
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