Rischio sismico per gli ospedali
L’Aquila – (di Carlo Di Stanislao) – Un incontro per fare il punto sul rischio sismico negli ospedali italiani. E’ l’appuntamento in programma oggi 3 febbraio a Roma, organizzato dall’università Sapienza e dal Centro nazionale per l’edilizia e la tecnica ospedaliera (Cneto), in programma dalle 9.30 alle 13.30 presso la Facoltà di ingegneria dell’ateneo capitolino. Il seminario ha l’obiettivo di affrontare il tema della sicurezza sismica degli ospedali, anche alla luce dell’esperienza aquilana, evidenziandone gli aspetti di maggiore interesse nella programmazione e progettazione degli ospedali. Il seminario, al quale parteciperanno i maggiori esperti nazionali – si legge in una nota della Sapienza – prevede un intervento istituzionale del ministero della Salute, che dia il quadro generale dello stato degli ospedali sotto l’aspetto della sicurezza sismica, la presentazione di casi concreti di comportamenti di ospedali in zona sismica sia per l’aspetto edilizio che per l’aspetto sismico, valutazioni del mondo accademico e professionale, un intervento istituzionale della Protezione Civile e le problematiche delle Regioni per la programmazione dei poli di emergenza sismica. Il seminario si concluderà con un dibattito sulla base delle esperienze che i tecnici delle Asl e delle Regioni si trovano a vivere sia in fase di verifica che di adeguamento. Secondo il capo della protezione civile Guido Bertolaso, in una intervista a Rai News 24 del giugno scorso, sono almeno 500 le strutture sanitarie a rischio sismico in Italia. L’unico ospedale italiano davvero antisismico è quello del Mare di Napoli., che poggia su isolatori appositamente studiati. Va ricordato che, di recente, sono state fatte 7000 verifiche, grazie ai due stanziamenti governativi (Governo Prodi), di 63 milioni e 234 milioni di euro, su ospedali, scuole ed edifici strategici. Il decreto Abruzzo, come sottolineato dal futuro ministro Bertolaso, destina 1 miliardo di euro agli interventi per le messa in sicurezza di tutto il territorio nazionale a fronte di una necessità pari ad almeno 100 volte tanto.
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