Terrorismo, prefetti e questori contattati
MOLTI JAHDISDTI TRANSITATI O RESIDENTI IN ITALIA – IL JMIN INT ATTUA MISURE PREVENTIVE .
L’Aquila – Questa mattina tutti i telegiornali nazionali hanno riferito che il ministero dell’interno ha contattato prefetti e questori di tutte le province italiane, chiedendo una diversa e più capillare organizzazione delle misure di monitoraggio delterritorio. La decisione, riferiscono i tg, è da porre in relazione con le ultime notizie: secon9o i francesi, i terroristi di Nizza e i loro fiancheggiatori hanno avuto contatti con diversi persone in Italia, in particolare in Puglia. I dati in possesso della sicurezza confermano; in Italia ci sono centinaia di fiancheggiatori e sostenitori dell’ISIS e assertori della guerra santa, la jahd.
Per quel che si è saputo, l’attenzione verrà rivolta – anche con l’uso di forze militari particolarmente addestrate – ai luoghi affollati, o di culto, ai locali, alle manifestazioni estive, in particolare alle iniziative che comportano affollamento. Per quanto riguarda l’Abruzzo, molta attenzione dovrà essere riservata ai concerti di musica jazz (una molto importante è prevista a L’Aquila a settembre), che dai fondamentalisti e dai fanatici è ritenuta demoniaca e simbolo di un Occidente corrotto e da abbattere.
Naturalmente è da evitare ogni psicosi. Anzi, le maggiori misure di sicurezza, che sono per ora soltanto preventive e prudenziali (la Francia avrebbe dovuto fare altrettanto ben prima di Nizza) sono da accogliere con favore specie sulle coste: le spiagge sono luoghi affollati e fisiologicamente a rischio.
Importante è la collaborazione dei cittadini: indichino persone sospette, riferiscano discorsi equivoci e atteggiamenti irregolari. Tenere gli occhi aperti, senza fissazioni ewd esagerazioni. L’allerta preventivo, purtroppo, diventerà una nostra compagna di vita. Il luogo comune “qui non succede” è da eliminare Per ora a prefetti e questori viene chiesto di mappare tutti i possibili luoghi a rischio. Un’operazione che forse si sarebbe dovuto compiere prima.
Basti pensare all’enorme numero di chieste, monasteri, conventi, basiliche, luoghi di culto, santuari che si trovano – spesso del tutto abbandonati e non vigilati – in Abruzzo.
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