Bimbo ucciso da treno, in aula a ottobre
Chieti – - L’esame della madre di Francesco Pio Spinelli, il bimbo di tre anni morto il 24 maggio 2014 dopo essere stato investito da un treno regionale in prossimita’ della stazione San Marco, a Pescara, ha caratterizzato l’udienza davanti alla Corte d’Assise di Chieti. La donna, Loreta De Rosa, e’ accusata di abbandono di minori, mentre il padre Virgilio Spinelli e il nonno Cristoforo Spinelli, proprietario della casa dove vive la famiglia, sono accusati di concorso in omicidio colposo. I tre sono difesi dall’avvocato Luca Sarodi, coadiuvato da Antonio Massa nella ricerca e analisi normativa e giurisprudenziale del caso. Nello specifico, secondo l’accusa, la madre avrebbe dovuto porre attenzione ed evitare che, indisturbati, i bimbi potessero allontanarsi. Il padre e il nonno sono sotto accusa in relazione alla custodia dei beni e, in particolare, per quel buco, coperto da un vecchio frigorifero, presente nella rimessa della casa da cui sarebbe passato Francesco. La madre della piccola vittima ha raccontato la sua versione dei fatti affermando di essersi allontanata solo qualche minuto per controllare il bimbo di 5 mesi che aveva la febbre. La donna ha poi riferito che Francesco non e’ rimasto solo in quanto nel piazzale davanti casa c’erano circa venti persone.
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