Morte Pànfilo Monaco: Logozzo e Marra


Pescara – “La morte di Panfilo Monaco priva il mondo dei giornalismo abruzzese di un importante punto di riferimento”. Lo dice all’agenzia AGI il caporedattore della Rai Abruzzo, Domenico Logozzo. “Per oltre un quarto di secolo – ricorda – ha rivestito incarichi rilevanti, sia nell’Ordine che nel Sindaco Nazionale dei Giornalisti. Appassionato e convinto sostenitore del ruolo dei colleghi pubblicisti: e’ stato il paladino di tante battaglie che, soprattutto grazie alla sua caparbieta’ di ‘uomo della Marsica’, si sono concluse con successo. Era molto legato alla sua terra. Capostipite di una famiglia di giornalisti, ha scritto per oltre 20 anni sul “Messaggero”,quindi sul “Il Mezzogiorno”,il quotidiano fondato nei primi anni Settanta da Paolo Cavallina,sul “Corriere dello Sport”,sulla “Gazzetta dello sport” e sul “Resto del Carlino”.Cio’ commenta Logozzo – sta a testimoniare la grande passione per la carta stampata,contrassegnata nello stesso tempo da una intensa attivita’ sindacale .Hanno seguito il suo esempio di entrare nel mondo del giornalismo con entusiasmo, il nipote Antonio , inviato di “Tutto il calcio minuto per minuto” e le figlie Maddalena e Valentina. La Rai abruzzese in questo momento di grande dolore e’ vicina al collega Antonio Monaco,che nello spazio di poco piu’ di un anno ha avuto due gravi lutti:la morte del padre Attilio ed oggi quella dello zio Panfilo”.

LUIGI MARRA – La prematura scomparsa del collega Panfilo Monaco ha gettato nello sconforto tutta la categoria del giornalismo abruzzese, ed in particolar modo di quelli gloriosamente iscritti nell’elenco dei Pubblicisti, da lui sempre difesi, anzi possiamo dire protetti, nei tantissimi anni di attività, non ultimo in seno al Consiglio Regionale dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, ove ha ricoperto il prestigioso incarico di Vice Presidente.
Anche se gli interessati non ne hanno mai saputo nulla, dal momento della presentazione della domanda di iscrizione all’Albo, Panfilo Monaco è stato sempre al loro fianco, coinvolgendo, per ogni pratica, l’intero Consiglio, ed a volte anche il Nazionale, che doveva dar lumi giuridici su questioni che apparentemente od anche sostanzialmente potevano dar adito ad “intoppi” successivi, che magari avrebbero annullato tutto il lavoro svolto dal collega “in pectore”.
Se vogliamo, Panfilo si sentiva un poco il padre dei Pubblicisti d’Abruzzo, e nel suo sforzo di sostegno, ogni Collega si sentiva umanamente e professionalmente protetto; la dimostrazione, del resto, la troviamo al Consiglio Nazionale, ove sono sempre state rarissime le pratiche di ricorsi contro decisioni dellÂ’Organo regionale. E ciò proprio perchè, al di là della decisione finale, lÂ’amico Panfilo seguiva talmente gli aspiranti Colleghi pubblicisti, che il dossier presentato al Consiglio era sempre perfetto, formalmente e sostanzialmente.
Oggi i Colleghi Pubblicisti dell’Abruzzo devono fare in modo di essere uniti ancora di più, nel nome e nel ricordo di Panfilo, così che Lui possa continuare a dire “Io ci sarò!”, come diceva sempre quando veniva chiamato per una riunione che coinvolgeva un Pubblicista. E ci sarà!


03 Febbraio 2010

Categoria : Cronaca
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